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Catanzaro, 567 cuori giallorossi al Ferraris
Mercoledì, giorno lavorativo, ore da ritagliare tra impegni familiari e professionali, chilometri da macinare su strada o rotaie. Eppure, allo stadio Luigi Ferraris di Genova, nel settore ospiti, stasera – calcio d’inizio alle ore 20,30 – saranno in 567.
Sono i tifosi del Catanzaro, quelli che non conoscono ostacoli, che seguono la squadra ovunque, anche quando le condizioni sembrano remare contro. Un numero importante, significativo, che racconta molto più di una semplice statistica: parla di attaccamento, passione e senso di appartenenza.
Affrontare una trasferta infrasettimanale, per giunta così lontana, non è impresa da poco. Genova dista centinaia di chilometri dalla Calabria, eppure il popolo giallorosso non si è tirato indietro. Come sempre.
Che sia una domenica di sole al “Ceravolo” o una serata fresca in uno stadio del Nord, il Catanzaro non cammina mai da solo. La curva canta, soffre, incita. I volti cambiano, le generazioni si susseguono, ma il sentimento resta immutato.
In un calcio che spesso dimentica i tifosi in nome di calendari spezzettati, orari improbabili e logiche televisive, questi 567 rappresentano una testimonianza viva di cosa significhi tifare davvero. Non per moda, non per abitudine, ma per amore.
E allora, più che un numero, 567 è un messaggio. Un grido che attraversa lo stivale e arriva fino al cuore di chi sa cosa vuol dire vivere per una maglia:
“Ovunque andrai, noi saremo”.









