Catanzaro, all’ASP rubavano i fondi europei: i nomi degli indagati

Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e l’aggiunto Giovanni Bombardieri hanno reso noti, in una conferenza stampa, i dettagli dell’operazione di questa mattina che ha portato a 9 misure cautelari nei confronti di dirigenti e funzionari dell’ASP di Catanzaro. Per due di loro sono scattati gli arresti domiciliari, per gli altri sette via libera all’interdizione per un anno dai pubblici uffici.

I 9 dirigenti e funzionari devono rispondere a vario titolo di concorso in peculato aggravato e favoreggiamento personale. Contestualmente le fiamme gialle hanno disposto il sequestro di beni per 300mila euro.

In particolare, le complesse e articolate attività investigative delegate alla guardia di finanza, condotte anche con l’ausilio di indagini tecniche, hanno consentito di accertare l’indebita appropriazione nonché la distrazione di fondi, di matrice comunitaria, concessi alla locale ASP per la partecipazione al progetto denominatostopandgo, che ha coinvolto diversi partner europei.

Obiettivo primario di tale progettualità, co-finanziata dalla Commissione Europea nel 2013 per oltre 760 mila euro, è quello di definire un modello europeo di riferimento di bando di gara per migliorare il sistema di forniture pubbliche di beni e servizi socio-sanitari a beneficio della popolazione anziana, anche mediante approvvigionamento di servizi potenziati dalla telemedicina e dalla domotica, vale a dire la possibilità di rendere disponibili sistemi domiciliari più tecnologici di sostegno sanitario e salvavita.

In realtà, a fronte di tali previsioni, è stata svolta solo un’attività minimale concretizzatasi esclusivamente in una consultazione di mercato ai fini esplorativi.

Le indagini svolte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria – gruppo tutela spesa pubblica – hanno, infatti, consentito di accertare che i pubblici ufficiali indagati, coinvolti a vario titolo nell’attuazione dell’iniziativa, una volta ottenuta l’anticipazione finanziaria dall’istituzione europea, per un ammontare di oltre 300 mila euro, anziché perseguire gli obiettivi prefissati, hanno sperperato le citate provvidenze. Più nello specifico, i responsabili si sono indebitamente appropriati, nel corso di due anni (2014-2016), di oltre 166 mila euro, attraverso l’elargizione, a se stessi, di cospicui emolumenti per il fittizio apporto lavorativo fornito da ciascuno.

I NOMI DEGLI INDAGATI

Giuseppe Romano, 54 anni (domiciliari)

Ieso Rocca, 49 anni (domiciliari)

Francesco Francavilla, 60 anni (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Giuseppe Pugliese, 49 anni (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Maurizio Rocca, 59 anni, (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Silvia Lanatà, 49 anni, (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Dario Marino, 39 anni (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Francesco Grillone, 58 anni (interdizione per un anno dai pubblici uffici)

Giuseppe Fazio, 62 anni, (interdizione per un anno dai pubblici uffici)