Fuscaldo, tentata violenza sessuale: la reazione della gente ha facilitato il lavoro dei carabinieri

Siamo coscienti che oggi siamo in mano alle forze del male ma da qui a pensare che anche a Fuscaldo, martedì 11 luglio alle 20 circa, potesse capitare un caso di aggressione e violenza sessuale ad una ragazza appena quattordicenne, qui nel nostro paese non se l’aspettava nessuno.

La ragazza, ospite presso uno dei due campeggi, che si trovano in località Lago, parte nord di Fuscaldo e vicino al mare, era stata in spiaggia con la sua mamma, ignorando in tutta la sua sincerità, di essere tenuta d’occhio e monitorata da un cittadino cinquantenne di Fuscaldo, che, fino ad oggi, non aveva mai dato segni di squilibrio psicologico, anche se a dire il vero qualche piccolo segnale di allarme era scattato per reati di natura diversa da quella che purtroppo ha evidenziato martedì scorso.

L’uomo, Giuseppe Stella, detto Pino, ha atteso che la ragazza si allontanasse dalla madre per ritornare in campeggio, fino a quando la povera ragazza è arrivata sotto il ponte dove dove il cinquantenne, sentendosi sicuro di non essere visto da nessuno, aggrediva la ragazza, facendola finire per terra dopo averle strappato la parte superiore del costume.

Ma per fortuna la ragazza, con una reazione tempestiva, è riuscita a liberarsi e ad urlare, mettendo in fuga il soggetto. La ragazza è stata sentita dagli extracomunitari che alloggiano nel centro migranti lì vicino ma anche da altri turisti ed è stata prontamente aiutata e soccorsa. In molti hanno visto l’aggressore salire su una macchina verde e fuggire dal luogo dell’aggressione.

La comunità fuscaldese si è stretta intorno alla ragazza e alla sua famiglia, condannando fermamente la triste vicenda, che per fortuna non è finita peggio. E gli inquirenti dopo aver svolto indagini e ascoltato i testimoni, sono risaliti quasi subito al nome di Giuseppe Stella, detto Pino, il quale è stato arrestato. In questo caso, la reazione della gente è stata importantissima ed ha facilitato e non poco il lavoro dei carabinieri.

Lettera firmata