Catanzaro. I Quartieri: “I nuovi consiglieri delegati si coniugano con la questione morale?”

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo

I NUOVI CONSIGLIERI DELEGATI SI CONIUGANO CON LA QUESTIONE MORALE?

Nota stampa del 21.07.2021 di Alfredo SERRAO, presidente Associazione I QUARTIERI

Rifocillare le truppe è un problema, soprattutto quando all’orizzonte si staglia prepotentemente una nuova battaglia. E’ sempre la parte fondamentale e se vogliamo elementare per il mantenimento di un esercito efficiente.

Questo appare essere oggi il problema del condottiero di Palazzo de Nobili, il sindaco Sergio Abramo. C’è l’esigenza di ridare smalto ad una maggioranza che si presenta agli appuntamenti se non del tutto dilaniata, di certo offre una figura magra per una dialettica spinta, quella che appare come una specie di codice cifrato che oscilla fra minacce e ritorsioni promesse.

Il problema politico è dunque il rebus da risolvere per rasserenare gli animi e sgombrare l’orizzonte da possibili tempeste: questo Sergio Abramo lo sa bene.

Ritorna così in evidenza nell’agenda politica del sindaco Abramo la formula del “consigliere delegato” una palese forzatura della norma, atteso che non esiste il delegato e che in quanto tale può avere solo una delega assessorile, fermo restando che Catanzaro ha da tempo soppresso il decentramento amministrativo. Ma questa forzatura è il possibile e giusto “contentino” illegale per la visibilità dell’Udc catanzarese che da tempo, forse anche giustamente, rivendica un suo perimetro.

Tuttavia rinverdire il morale delle truppe, almeno in questo momento della storia della città deve coniugarsi anche con l’aspetto “morale” della politica, cosa che non può sfuggire ad Abramo. Non basta riscoprire la formula del consigliere delegato se non si considera il ritorno d’immagine che forse la città potrebbe non capire, la stessa difficoltà a capire il perché oggi si spacchettano i poteri e le deleghe, forse a sancire che la formula di accentramento finora adottata era sbagliata(?)

La riflessione seria sulla “questione morale” non può cadere nel vuoto, se veramente siamo ancora tutti garantisti sul tema dell’innocenza dei singoli fino a giudizio definitivo. Non considerare questo elemento per una necessità solo politica, mette in crisi la credibilità della politica stessa e dell’Amministrazione municipale, quella che si è costituita “parte civile” nel procedimento cosiddetto Gettonopoli, nei confronti di alcuni consiglieri comunali “baciati” da possibile nomina.