Catanzaro, il cerchio magico di Occhiuto. La moglie di Garofalo trasferita al Dipartimento Salute della Regione e docente dell’Asp: un trionfo

Da Catanzaro giustamente ci fanno notare che non abbiamo ancora raccontato tutto sul cerchio magico di Occhiuto. Perché per un cerchio magico che si rispetti c’è bisogno di inserire anche qualche familiare, sennò che cerchio e? E allora ci dicono come la consorte di uno dei figliocci di Occhiuto, il professore Eugenio Garofalo, sia stata impropriamente trasferita alla Regione Calabria (Dipartimento Salute-Sanità) e contestualmente incaricata per docenze dall’Asp-Azienda Ospedaliera di Catanzaro da semplice infermiera-ostetrica. Lei si chiama Helenia Mastrangelo.

Ovviamente la moglie di Garofalo, con cotanto santo in paradiso, si è allargata fino all’Università Magna Graecia di Catanzaro e così nel decreto rettorale del 30.10.2023 troviamo anche il suo riverito nome nell’elenco dei docenti. Un trionfo.

Dal registro dei decreti dei dirigenti della Regione Calabria e in particolare da quello dell’ex dirigente generale del Dipartimento Salute-Sanità Iole Fantozzi appare poi una disposizione del 19.7.2023 che modifica quella del 17.2 e riguarda l’utilizzo della dottoressa Helenia Mastrangelo. In pratica, prima veniva utilizzata solo due giorni a settimana e col nuovo decreto passava immediatamente a tre giorni e fino alla fine dell’anno.

E visto che c’erano, hanno inserito la dottoressa Helenia Mastrangelo anche nella “pappatoia” del Tavolo tecnico regionale per il governo per l’attuazione del Piano Nazionale Arbovirosi, con il compito di stilare improbabili protocolli… Le arbovirosi sono malattie infettive causate da virus trasmessi da artropodi, come zanzare, zecche e flebotomi. Difficile dire quale “esperienza” abbia la dottoressa Mastrangelo ma tant’è. Carta canta.

Oramai Occhiuto è l’uomo che trasforma l’impossibile in realtà. Tutti i suoi amici e figliocci sono a libro paga della sanità e della Regione Calabria, coinvolti in attività e incarichi, elemento che, se non sufficiente da solo a provare condotte penalmente rilevanti, contribuisce tuttavia a rafforzare l’impressione di un sistema chiuso, impermeabile, difficilmente contrastabile con i normali strumenti della legge, e fortemente sbilanciato nei confronti di chi ha rappresentato e rappresenta una voce critica e indipendente.