Tanto tuonò che piovve. A dieci giorni esatti dal nostro articolo (che potete leggere in basso) la Conad su Corso Mazzini a Catanzaro, una delle “creature” del famigerato Maurizio Mottola di Adamo è chiusa da questa mattina. Serrande abbassate e dipendenti fuori dai locali commerciali. Affissa su una vetrina la seguente comunicazione: “Perdonateci per il disagio. Gli uffici comunali competenti, all’esito di una vicenda procedimentale condotta pretestuosamente e in spregio alle più basilari garanzie del contradditorio e della certezza del diritto, hanno così decretato, ex abrupto. Lotteremo per la libertà di fare impresa a Catanzaro, nel rispetto, così com’è avvenuto finora, di tutte le norme di legge. A presto”
In realtà, le cose stanno diversamente e a Catanzaro tutti sanno che Maurizio Mottola di Amato era stato favorito dal suo “gancio” al Comune ovvero il signor Ferraiolo. Per come vi raccontiamo in questo pezzo, che a Catanzaro a quanto pare ha fatto centro, Quasi come il caffè Guglielmo.
A Catanzaro da decenni comanda un “mondo di mezzo” nauseante ma così nauseante che più nauseante non si può. Lo abbiamo raccontato e lo raccontiamo ancora in tutte le salse ma oggi c’è da aggiornare qualcosa e non possiamo più ignorare uno dei suoi più grandi interpreti ovvero il signor Maurizio Mottola di Amato.
“… Nato nel 1968, si è laureato in Giurisprudenza a Pisa nel 1994 ma già nel 1999 si trasforma in imprenditore. Nasce così la sua azienda, l’Impremed Spa, fondata insieme a Vincenzo Bertucci e a Ermenegildo Scuteri, che viene realizzata in soli sei mesi, grazie all’impegno ininterrotto dei soci, divenuti cinque dopo l’entrata nella compagine sociale di Antonio De Franco e di Stefano Scuteri, e al finanziamento ottenuto con la legge sull’imprenditoria giovanile. L’azienda in poco tempo è cresciuta al punto da trasformarsi da Sas in Srl e poi in Spa e la crescita è testimoniata dall’incremento dei dipendenti e del fatturato. Mottola ha rivestito in Confindustria la carica di vicepresidente del settore “industrie varie”, poi quella di presidente dello stesso settore con ruoli anche in giunta e nel Cofidi…”. Questo si leggeva nel suo curriculum quando nel 2013 ebbe a candidarsi alla presidenza di Confindustria Catanzaro, forte dell’appoggio della moglie, il magistrato di Corte a Catanzaro, oggi giudice, Abigail Mellace, che assolse e salvò il senatore Piero Aiello, ma questa è un’altra storia che prima o poi racconteremo.
Maurizio Mottola di Amato è noto alle cronache invece per essere finito nel mirino dell’ex pm Luigi De Magistris, con il quale ingaggiò un fiero duello: pomo della discordia la… moglie, che aveva bocciato alcune inchieste di De Magistris più o meno per gli stessi motivi per i quali aveva assolto Aiello. E contro la quale l’ex sindaco di Napoli si sarebbe “vendicato” indagando lui, il marito della Mellace.
Il duello finì sui giornali e memorabile rimane lo scambio di lettere con il giornalista Roberto Galullo, inviato del Sole 24 Ore. A Galullo, che gli rimproverava di avere affidato ad una mail anonima la protesta dei suoi dipendenti per le indagini di De Magistris, Mottola replicava: “Egregio dr. Galullo, la informo che dopo una serie indiscriminata di attacchi mediatici alla mia azienda, fatta di persone serie e oneste, tutti i miei collaboratori hanno deciso, con il mio consenso, di dire la propria, utilizzando non l’anonimato, ma l’indirizzo [email protected]. Se di anonimi si fosse trattato non avrebbe trovato l’indirizzo mail…“.
La controreplica di Galullo: “Egregio Maurizio Mottola di Amato, tengo a precisare che l’anonimato è dettato dal fatto che negli interventi (oltretutto abbastanza ripetitivi) i suoi collaboratori usano solo il nome e non il cognome e che inoltre, se io non avessi cliccato sul dominio dello scrivente (scrupolo che ho sempre proprio perché non capisco chi non mette la faccia sulle opinioni che esprime) mai avrei saputo e così i miei lettori che erano collaboratori suoi e dipendenti Impremed“. Tant’è.
Poi Mottola sale in politica e arriviamo ai giorni nostri. Maurizio Mottola di Amato imperversa nella città di Catanzaro con la continua apertura di supermercati a marchio Conad in barba e in violazione di ogni regolamento comunale e urbanistico. In data 6 dicembre 2022 la ditta Maurizio Mottola di Amato L.R. “The First Srl” ha attivato una richiesta di rilascio autorizzazione per trasferimento di una attività commerciale in sede fissa – media struttura di vendita – settore alimentare sita in Catanzaro, Corso Mazzini 50. Peccato che l’attività che doveva essere trasferita risulta allo stato ancora abusiva. Secondo la pratica urbanistica CILA, codice unico 12144, non è stata mai sorteggiata per i controlli urbanistici e quindi opera tranquillamente ma abusivamente nel quartiere Pontepiccolo di Catanzaro. Viale Pio X per la precisione.
La domanda nasce spontanea: ma Maurizio Mottola di Amato non ha aperto la Conad su Corso Mazzini a Catanzaro? La risposta è: ma certo che sì. Perché a Catanzaro cambia la politica, ma la massomafia no, cambiano gli amministratori ma la burocrazia corrotta e contigua al potere massomafioso non cambia mai grazie soprattutto all’immarcescibile dottore Antonino Ferrariolo, il dirigente più unto dal Signore dell’universo.
Ferraiolo è direttore e maggiordomo, meglio conosciuto come “Firmaiolo”, visto che firma pure gli atti in bianco. Firma tutto e poi fa finta che non c’entra niente, la colpa è sempre degli altri. Oltre a essere stato nominato vicesegretario comunale, è anche il direttore del settore Attività economiche e Stazione unica appaltante, del settore Turismo e Cultura, della Pubblica Istruzione, dello Sport e pure del Personale. Ci manca solo che lo fanno vicesindaco. E infatti Ferraiolo fa politica, è dappertutto ma non abbiamo ancora capito se è pagato dallo stato, da qualche partito o da qualche imprenditore. Magari tutti e tre…
Ed è proprio Ferraiolo che dà il via libera a Maurizio Mottola di Amato per aprire supermercati senza le carte in regola. E a poco o nulla servono i sopralluoghi e le prescrizioni della polizia municipale, che addirittura copre l’altro falso posto in essere dalla ditta. Infatti, oltre al fatto che il Conad di Pontepiccolo non è stato trasferito su Corso Mazzini ma bensì è stato duplicato con la stessa licenza con un altro supermercato, si aggiunge la circostanza del falso di Mottola, che agli uffici comunali dichiara di avere a disposizione un parcheggio, che però non c’è… Ma la polizia municipale non vede.
E ora cosa accadrà? Questo è il vero mondo di mezzo della città di Catanzaro ma un “uccellino” ci ha sussurrato che qualcosa si sta muovendo… E così è stato. Non solo la Conad di Corso Mazzini ha chiuso ma a quanto pare anche il prode Ferraiolo è stato clamorosamente declassato. Ma ce ne occuperemo presto. Alla prossima.