Papa Francesco colpisce ancora in Calabria, in attesa che si muova anche la giustizia ordinaria. E così, dopo aver clamorosamente “dimissionato” il vescovo di Catanzaro Bertolone, adesso è toccato al suo storico segretario, don Francesco Candia, subire la scure del Vaticano.
La notizia l’abbiamo data ieri e ormai è di dominio pubblico (https://www.iacchite.blog/catanzaro-2022-anche-il-vaticano-irrompe-nella-campagna-elettorale-il-segretario-di-bertolone-ridotto-allo-stato-laicale/). Come succedeva a Catanzaro, dove si anticipavano le notizie riservate in anteprima, da una fonte di Cassano allo Jonio, legata a qualche prelato calabrese di Roma, è giunta la notizia clamorosa che Papa Francesco ha ridotto allo stato laicale don Francesco Candia, storico segretario prima a Cassano e poi a Catanzaro per tantissimi anni di Mons. Vincenzo Bertolone, il vescovo chiacchieratissimo costretto alle dimissioni dal Vaticano alla vigilia del suo pensionamento, alla fine di ottobre dello scorso anno.
Dalle prime indiscrezioni sarebbero gravissime le accuse addebitate a don Candia, che sono emerse da una inchiesta interna al Vaticano svolta proprio a Cassano e a Catanzaro.
Se dunque i fatti sono avvenuti a Catanzaro negli ultimi dieci anni, per i quali Bertolone ha duramente pagato, come è stato possibile che la cerchia ristretta che circondava Bertolone non era a conoscenza di tutto quello che accadeva? Ci riferiamo ai vari Vicari: a don Gregorio Montillo, a Don Maurizio Aloise (oggi vescovo a Rossano), a Don Vincenzo Zoccali, a Don Gesualdo De Luca, a Don Pino Silvestre, a Don Raffaele Facciolo e agli altri vicari!
Tutti questi che facevano? Erano conniventi ? E se così fosse, sono o non sono corresponsabili di quanto è accaduto?
La stessa cosa vale per la diocesi di Cassano: come è stato possibile che solo dopo tantissimi anni si siano accorti di tutto ciò?
Allora c’è qualcuno colpevole anche di negligenza?
Probabilmente da questa vicenda in tanti a Catanzaro, a Cassano ma più in generale in tutta la Calabria inizieranno a tremare…
Il pentolone per volontà di Papa Francesco è stato scoperchiato mentre i media di regime fanno finta di nulla come da scontato copione e qualcuno inizia a “temere” che finanche Gratteri prima o poi ci dirà cosa è emerso dalle sue indagini su monsignor Bertolone.
Per il momento, tuttavia, è senz’altro il Vaticano ad aver reso più “viva” questo mortorio di campagna elettorale a Catanzaro dove tutti attendono il ballottaggio e dove i candidati del “sistema” e della paranza grazie soprattutto a due professori e a un avvocato “prestati” alla massomafia si sono messi il culo al sicuro. Loro sono convinti che Gratteri non toccherà i loro “padrini” e magari hanno anche ragione ma tutta la Calabria deve sapere che sono personaggi impresentabili e legati ai peggiori poteri della massomafia calabrese.