Catanzaro. Il racconto dell’ex portiere motociclista che si è scontrato con un cinghiale: “Ho vissuto un incubo”

Una “scena da incubo”, come da lui stesso definita, che, effettivamente, poteva avere conseguenze ben più serie e drammatiche. Se l’è cavata con tanta paura e contusioni in tutte le parti del corpo Massimo Brescia, ex portiere molto conosciuto nell’ambiente calcistico catanzarese, nonché conduttore radio-televisivo, che domenica scorsa, a bordo di una moto, è andato a scontrarsi con un cinghiale, preso in pieno, ed è finito rovinosamente sull’asfalto.

Una scena da film

L’incidente si è verificato su un rettilineo in via Teano, in località Aranceto, quartiere della zona a Sud del capoluogo di regione. Brescia, dopo l’urto, ha fatto un volo di oltre 10 metri e una capriola in aria prima di finire a terra. Insomma, una scena da film. “Ho sempre giocato in porta – confida a Calabria 7 – e forse questo mi ha aiutato. Ero a bordo della moto e andavo a 60-70 chilometri/h. Il cinghiale è spuntato all’improvviso e l’ho preso in pieno, senza darmi nemmeno il tempo di staccare la mano dall’acceleratore. Era grandissimo, come se improvvisamente mi avessero alzato un enorme muro davanti. L’animale, in seguito all’impatto, è morto. Per un attimo ho temuto mi potesse riassaltare e sbranare, come purtroppo è accaduto in altri casi”.

Dopo il ricovero all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, Brescia è stato dimesso il giorno successivo, ma gli hanno diagnosticato contusioni ed escoriazioni in tutto il corpo. Inoltre, dovrà sottoporsi a ulteriori esami, perché i medici – al momento – non escludono che possano esserci altri danni fisici. “Se lo scontro fosse avvenuto con un’auto di piccola cilindrata, una di quelle molto utilizzate dai giovani, ci sarebbero state sicuramente delle vittime”.

Brescia, in conclusione, rivolge un appello agli organi competenti: “Quello degli ungulati è un problema da non sottovalutare. Come è successo a me, può capitare a chiunque. Circolare con un’auto o una moto, ormai, è diventato pericolosissimo. Siamo letteralmente invasi e chi di dovere non fa nulla. Di questo passo, arriveremo al punto in cui i cinghiali sbraneranno gli uomini”. Fonte: Calabria7