Catanzaro. Incarichi e favori in Regione, 25 indagati per corruzione e truffa: “Pallaria decideva su tutto”

L’attuale direttore generale del dipartimento regionale Politiche della Montagna e Forestazione, Domenico Pallaria, avrebbe avuto il potere di decidere praticamente su tutto nei corridoi della Cittadella regionale, incarichi e assunzioni, ma anche appalti e finanziamenti. È quanto emerge dalle richieste di rinvio a giudizio che la Procura della Repubblica di Catanzaro ha fatto notificare a lui e ad altre 24 persone tra dirigenti regionali, professionisti, imprenditori, esponenti delle forze dell’ordine ma anche politici come l’ex governatore Mario Oliverio e gli ex assessori regionali Luigi Incarnato e Alfonso Dattolo. 

I reati ipotizzati dalla Procura sono corruzione, falsità ideologica, peculato, truffa, concussione e accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine per fatti che sarebbero avvenuti tra il 2017 e il 2020. Il documento porta il visto del neo procuratore Salvatore Curcio e le firme dei pm Silvia Peru, Irene Crea ed Elio Romano. 

Assunzioni e incarichi

Corruzione è l’accusa nei confronti di Pallaria per l’incarico di “collaborazione per supporto al Dipartimento di Presidenza” conferito a Giovanna Belvedere. Secondo l’accusa sarebbe stato proprio l’allora dg del dipartimento Presidenza a contattare il manager di Calabria Lavoro Giovanni Forciniti per indicargli la Belvedere quale soggetto da scegliere tra quelli inseriti nella short list di esperti, ancorché non fosse il soggetto più qualificato. Il tutto sarebbe avvenuto, secondo i pm, senza l’indizione di una procedura pubblica di reclutamento e senza un concreto accertamento dell’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili all’interno dell’amministrazione. Per questa stessa vicenda Forciniti deve rispondere di falso. Stessa ipotesi per il capo di imputazione che riguarda la proroga di tre contratti di collaborazione per il settore Protezione civile. Per gli inquirenti su istigazione e richiesta anche del presidente Oliverio, Pallaria insieme al responsabile amministrativo Nisticò avrebbe attestato il falso sostenendo che la proroga si era resa necessaria a causa di condizioni di carattere tecnico non prevedibili. Circostanza che gli inquirenti reputano non vera.

All’ex assessore regionale Luigi Incarnato, in qualità di commissario liquidatore di Sorical, si contestano circostanze legate alla vicenda della gestione di una diga e alla realizzazione di un impianto rifiuti.

I favori agli imprenditori

Sarebbe stato sempre il dg Pallaria a mettersi a disposizione dell’imprenditore Francescantonio Stillitani, ex assessore regionale, per agevolarlo nell’ottenimento di un contributo regionale da investire nelle proprie attività turistico – alberghiere. Stillitani aveva presentato domanda per avere un contributo a fondo perduto di quasi dieci milioni di euro. La domanda aveva ricevuto, ricostruiscono gli inquirenti, parere negativo dal dipartimento Attività produttive. A quel punto sarebbe entrato in scena proprio Pallaria su richiesta di Stillitani. Il dg avrebbe contattato i funzionari interessati e li avrebbe messi in comunicazione con lo stesso Stillitani organizzando degli incontri e infine lo avrebbe informato delle modifiche necessarie per far passare il progetto. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto soggiorni gratuiti per lui e i suoi conoscenti e anche la promessa di assumere persone da lui segnalate nei villaggi di Stillitani.

Altro personaggio vicino a Pallaria sarebbe stato l’imprenditore veneto Sergio Vittadello. Sia il dg che l’allora commissario di Sorical Incarnato avrebbero asservito la loro funzione agli interessi privati dell’imprenditore nelle vicende relative alla realizzazione dell’impianto rifiuti di Alli a Catanzaro e nella gestione della diga del Menta.

Infine a Pallaria sono contestate alcune ipotesi di peculato. Nell’avviso di conclusione indagini si parla dell’utilizzo per scopi privati dell’auto di servizio ma anche soggiorni a Roma per finalità non istituzionali e anche il rimborso di un taxi che sarebbe stato utilizzato non dal dg della Regione ma… da sua moglie.

Tutti gli indagati
Giovanna Belvedere, cl. 1967

Ercole D’Alessandro, cl. 1955

Luciano D’Alessandro, cl. 1976

Alfonso Dattolo, cl. 1964

Giovanni Forciniti, cl. 1964

Franco Albano Formoso, cl. 1969

Giada Fulini, cl. 1981

Odeta Hasaj, cl. 1967

Luigi Incarnato, cl. 1955

Gregorio Lillo Odoardi, cl. 1963

Salvatore Madia, cl. 1959

Matteo Magni, cl. 1982

Giovanni Marra, cl. 1978

Angelina Molinaro, cl. 1960

Antonio Nisticò, cl. 1975

Gerardo Mario Oliverio, cl. 1953

Marco Paladino, cl. 1990

Domenico Maria Pallaria, cl. 1959

Cristian Pancotti, cl. 1969

Salvatore Rotundo, cl. 1971

Nazzareno Giuseppe Rudi, cl. 1970

Alessandro Rugolo, cl. 1978

Luigi Russo, cl. 1987

Francescantonio Stillitani, cl. 1953

Sergio Vittadello, cl. 1937