Giorno della Memoria 2018 a Catanzaro. In quasi tutta Italia si sono organizzate manifestazioni di sensibilizzazione per lo scempio operato dai regimi fascista e nazista contro ebrei, rom/sinti, omosessuali e tutte le categorie di dissidenti ai regimi totalitari che non appartenevano ai parametri della “purezza” di razza. Ma l’amministrazione di Catanzaro ha pensato bene di autorizzare la conferenza stampa del leader di Casapound, tale Simone DiStefano presso la Biblioteca Comunale. Biblioteca che durante il sabato è sempre chiusa, ma ci è stato detto che è stata resa agibile (coinvolgendo quindi personale della struttura) in via eccezionale perché “periodo elettorale”.
Chi potrebbe mai opporsi alla conferenza stampa di una delle tante forze politiche che si presentano alle elezioni? Se non fosse che il giorno prescelto e autorizzato dalla nostra amministrazione è proprio il giorno della memoria. E questo scivolone, per quanto lo si voglia far passare grossolanamente come qualcosa di non deciso con calcolo, malizia o precisa volontà dissacratoria, in realtà cela, ancora una volta qualcosa che abbiamo da anni denunciato e riscontrato nell’amministrazione della nostra città.
La storia ci insegna che quanto più determinati soggetti politici e para politici si affannino a proclamare che: “le ideologie sono morte…che non esistono più fascismo e comunismo…che non si può rimanere ancorati ai nostalgici ricordi degli anni settanta”, tanto più essi stessi portino avanti retoriche e atti concreti che, invece, manifestano l’esatto opposto. I soggetti che hanno organizzato e patrocinato questa conferenza stampa, sono gli stessi che in questi anni hanno organizzato e programmato (con il beneplacito della nostra amministrazione…) rassegne per il cosiddetto “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle Foibe, richiesto intitolazione di piazzali (per poi denunciarne l’incuria gestionale…) e continue e ripetute segnalazioni alla toponomastica locale per l’intitolazione di una via a Sergio Ramelli, presunto martire della “milizia di estrema sinistra” milanese (il cui motivo di intitolazione di una via di Catanzaro ancora rimane oscuro a noi tutti…).
Come mai quindi tali personaggi, così attenti alla commemorazioni postume di reali o presunti accadimenti e/o personaggi assimilati alle loro ideologie, fingono di non ricordare la ricorrenza del Giorno della Memoria del 27 gennaio? In politica le coincidenze non esistono, specie in campagna elettorale. Basta leggere un po’ di stampa nazionale per capire che un po’ in tutta Italia i “camerati /fascisti del terzo millennio” che giocano a prendersi a cinghiate a suon di musica house nei loro “covi”, hanno cercato di organizzare manifestazioni eversive e provocatorie proprio durante il giorno della memoria e proprio in luoghi di competenza alla pubblica amministrazione, un caso per tutti a Rignano Flaminio.
Possiamo pensare che anche questa volta nessuno avesse detto nulla al sindaco Abramo dell’olocausto e della ricorrenza del Giorno della Memoria? E che addirittura l’intera giunta consiliare fosse all’oscuro di tale inopportuna richiesta, per il 27 gennaio? Tragico e preoccupante a nostro avviso, il completo silenzio da parte di tutte le forze politiche cittadine (eccezione fatta per Alessia Bausone) che oltre a qualche piccato post su facebook non si sono pronunciate ufficialmente in nessun modo.
Ribadiamo, non per la presenza in sé di tale personaggio, che indossato il costume “da candidato per le politiche” parrebbe voler oscurare i rapporti ambigui di Casapound con il clan mafioso degli Spada di Ostia o anche i trascorsi recentissimi dell’altro esponente conterraneo di Lamezia (poi espluso dal movimento e dal consiglio comunale…), tale Gianturco, strenuo difensore della famiglia tradizionale accusato per violenze e stalking alla sua ex moglie… ma è l’opportunità il problema.
E’ la vile e quanto mai puerile provocazione divisiva e assolutamente priva di rispetto umano, che sottende a tutto ciò. Si potranno scrivere sulle tastiere di tutta la città capolavori di revisionismo storico, edulcorato da goffi tentativi di “mettere in secondo piano eventi, avvenimenti, morti e date storiche universalmente note e conosciute, perché si sa, a Catanzaro “ le priorità sembrano essere sempre altre”. La priorità, per chi può ancora fregiarsi del titolo di essere umano dotato di Coscienza, sarebbe stata quella di commemorare le stragi e le vittime innocenti del nazifascismo. E chi ci amministra, ricoprendo il ruolo di autorità istituzionale, avrebbe dovuto manifestare consapevolezza, storica e umana. Ma ancora una volta, il nostro capoluogo colleziona record, ahinoi solo in negativo.
Salvatore Belfiore
Rifondazione Comunista “Circolo Gramsci Catanzaro”