Catanzaro. Interdizione per Valea, il giudice corrotto del Riesame. Perquisizione nei suoi uffici

Nuove perquisizioni in corso questa mattina negli uffici giudiziari del Palazzo di giustizia “Argento” a Catanzaro. Il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli, nell’ambito dell’inchiesta Genesi, che ha svelato un giro di corruzione con la complicità di magistrati, avvocati e professionisti, ha inviato i carabinieri del Ros per prelevare una serie di atti del giudice del Riesame Giuseppe Valea, recentemente trasferito su sua richiesta a Milano. Il magistrato requirente è stato interdetto per un anno con l’accusa di falso ideologico: si sarebbe autoassegnato alcuni fascicoli, non condividendo le decisioni con i colleghi del Riesame. Il suo nome era già finito nei verbali scottanti del collaboratore di giustizia Andrea Mantella.

Le indagini nascono all’interno dell’inchiesta “Genesi” che la procura di Salerno sta conducendo da oltre due anni sul cosiddetto “sistema Catanzaro”, ovvero un intreccio di rapporti illeciti volti ad “aggiustare” le sentenze. Nell’ambito di questa inchiesta il giudice, ora sospeso, della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 4 anni e 4 mesi. A rendere dichiarazioni sul giudice Valea sono stati il collaboratore di giustizia Andrea Mantella e anche l’avvocato Francesco Saraco, anche quest’ultimo coinvolto nell’inchiesta “Genesi” e condannato in abbreviato a un anno e 8 mesi. Fonte: Calabria7