Catanzaro. La Cassazione e il (presunto) sarcasmo di Lupacchini

GIUSTIZIA: CASSAZIONE CONFERMA TRASFERIMENTO LUPACCHINI
Roma, 4 nov. (Adnkronos) – Confermato dalle Sezioni unite civili della Cassazione il trasferimento del magistrato Otello Lupacchini disposto dalla sezione disciplinare del Csm lo scorso gennaio. Lupacchini da procuratore generale di Catanzaro e’ passato a Torino, con le funzioni di sostituto pg dopo l’accoglimento delle richieste avanzate dal pg della Cassazione, Giovanni Salvi, e dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che avevano avviato l’azione disciplinare a suo carico chiedendone il trasferimento d’ufficio.
Lupacchini era accusato, tra l’altro, di avere delegittimato il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, per alcune dichiarazioni, rilasciate durante un’intervista televisiva, sull’operazione anti ‘ndrangheta ‘Rinascita-Scott’. (Mac/Adnkronos)

Alle Agenzie di stampa

Comunicato stampa

 Nell’interesse del Dott. Otello Lupacchini, si ritiene opportuno annotare quanto segue in merito alla sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sul ricorso avverso il trasferimento cautelare del magistrato dalla Procura Generale di Catanzaro all’omologo Ufficio presso la Corte di Appello di Torino.

Con argomento formale, le Sezioni Unite hanno affermato il principio secondo il quale in caso di unicità dell’Organo giudicante, come nel caso della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, ai lamentati profili di incompatibilità funzionale dovuti alla qualità di alcuni suoi componenti come persone offese dall’illecito disciplinare integrato dallo stesso magistrato, non può essere applicato l’art. 11 c.p.p. che imporrebbe lo spostamento del processo affinché esso non sia tenuto dal c.d. “giudice della porta accanto”. Preoccupa il fatto che il processo di merito che sta per cominciare e che vede come persone offese dalla condotta del Dott. Lupacchini un intero Collegio disciplinare dovrà essere assegnato, proprio in virtù della sentenza appena pubblicata, da giudici che, con le dette persone offese, compongono quotidianamente collegi, commissioni e sezioni del Consiglio Superiore della Magistratura.

Quanto al profilo della libertà di manifestazione del pensiero ovvero del diritto di critica, si prende atto che la sentenza qualifica le dichiarazioni rilasciate nell’intervista al TGCom24 oltre la veste e l’intenzione di chi le ha rese e, nel caso di specie, in termini antitetici alla realtà, avendo il Dott. Otello Lupacchini espresso un proprio libero pensiero non come Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro ma – è stato ribadito nel ricorso a conferma della qualità che da sempre lo porta a rendere pubbliche interviste – come esperto in materia di criminalità organizzata. Appare in tutta la sua evidenza la disparità di trattamento nei confronti del magistrato Lupacchini rispetto a casi analoghi già oggetto di precedenti di giurisprudenza disciplinare, nonché di analoghe dichiarazioni pubbliche rese da altri magistrati e mai foriere di conseguenze sul piano disciplinare.

Al Dott. Lupacchini è stato contestato il sarcasmo per l’aggiunta della locuzione “come ombra lunatica” al termine “evanescente”, impiegato dalla Corte di cassazione per definire alcune inchieste giudiziarie della Procura distrettuale di Catanzaro. Desta sorpresa il biasimo di sarcasmo rilevato dalle Sezioni Unite a un riferimento culturale, [evanescens] sicut umbra lunatica, utilizzato nel corso dell’intervista solo ed esclusivamente quale richiamo dotto alla tutt’altro che sarcastica denotazione di “evanescenza” affermata proprio nelle sentenze di legittimità.

Occorre ribadire, infine, la correttezza esemplare dell’operato del Dott. Otello Lupacchini durante il suo brevissimo ufficio di Procuratore Generale di Catanzaro, traumaticamente interrotto dopo le segnalazioni di gravi anomalie e violazioni al Ministro della Giustizia, alla Procura Generale presso la Corte di cassazione e al Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, del cui seguito ha mai saputo o avuto notizia.

Roma, 4 novembre 2020.

Distinti saluti. Avv. Ivano Iai