Catanzaro, la minoranza Pd attacca Fiorita: “Metodi spartitori di abramiana memoria”

“Si parla spesso di degrado della politica come se si trattasse di un incurabile male astratto, sorvolando sui segnali concreti che ne indicano in maniera inequivocabile l’esistenza. Ad esempio quando è tangibile lo scollamento tra ciò che viene detto e ciò che è stato fatto, quando il baratro tra chi amministra e la cittadinanza o tra chi dirige un partito e chi quel partito lo tiene in vita diventano così profondi da non lasciare altro spazio che alla propaganda”. Lo scrive la minoranza del Pd Catanzaro rappresentata da Rossana Neri, Doriana Righini, Andrea Ranieri e Marina Mongiardo.

“Un altro chiaro segnale del degrado emerge quando alle richieste di aprire uno spazio di discussione nelle sedi legittime, quando alle richieste motivate di alzare l’asticella della Politica e delle buone pratiche amministrative, con uno scatto d’orgoglio e per amore della Città, l’unica risposta consiste nella chiusura in formazione di “falange” e nell’andare avanti come se nulla fosse stato chiesto, senza curarsi di quei principi democratici che pure vengono sbandierati alla bisogna. Che si respiri aria di restaurazione a Catanzaro, lo sosteniamo e lo scriviamo da tempo. Tuttavia, per buona pace del sindaco e della scontata conferma del PD per un “impegno responsabile”, riteniamo che ciò dipenda in buona parte dalle personali scelte politiche e gestionali del Sindaco e dai soggetti politici che gliele hanno permesse, avallando il suo operato senza un confronto democratico”.

” A partire dalla mancata e immediata sostituzione di quella classe dirigente che ha contribuito a consolidare quel sistema di abramiana memoria che si sarebbe dovuti avversare, per proseguire con quel metodo numerico nella scelta dei suoi Assessori che, ad ogni rimpasto, ha caratterizzato la tendenza del Sindaco, forse emersa in nuce fin dal ballottaggio, a privilegiare il compiacimento e la soddisfazione di troppi soggetti politici ben diversi tra loro a discapito della coerenza politica e amministrativa e quindi a discapito della Città”.

“Ciò che è emerso fin da subito è che l’affidamento di incarichi, spesso delicati, è stato gestito attraverso metodi spartitori finalizzati esclusivamente al mantenimento della maggioranza consiliare, anche tramite un presunto appoggio politico “esterno”, che non solo hanno fatto male alla Politica ma soprattutto non hanno nulla a che vedere con il bene e l’interesse primario per la Città”.

“Relativamente all’ultimo cambio di Giunta, la terza in due anni circa, per la seconda volta il Partito Democratico, che pure è la forza politica che ha reso possibile la candidatura di Nicola Fiorita, è stato messo nelle condizioni – sia dal Sindaco che dai dirigenti del PD che hanno partecipato alle decisioni – di subire le pretese arroganti di altre forze politiche facendo perdere al PD credibilità agli occhi degli elettori e guadagnando solamente sconquasso al suo interno”.

“Risulta difficilissimo credere a quanto ci viene ammannito sia dal Sindaco che dai Consiglieri di Azione e cioè che nessuno degli attuali Assessori sia direttamente riconducibile a loro. Basterebbe riportare alla memoria una vicenda concreta che ha causato forti tensioni politiche, quella relativa al ritiro – sollecitato da Azione e richiesto dall’Assessora al Bilancio- del bando dell’IMU proposto dall’ex Assessora al Bilancio del PD, bando che era stato approvato dalla maggioranza comunale. Pur di assecondare Azione, che ha proposto anche tramite l’Assessora al Bilancio motivazioni smentite dallo stesso Sindaco durante la conferenza stampa di metà mandato (avendo egli fatto riferimento alla grave carenza di personale),  motivazioni che erano state già smontate dalla ex Assessora del PD con un comunicato stampa oltre che nel corso di varie riunioni di partito, i Consiglieri di maggioranza compresi quelli afferenti al PD, ad eccezione del Capogruppo, hanno votato per il ritiro di un bando che non solo era stato sollecitato da un’Assessora del PD (assieme al Sindaco) ma grazie al quale certamente la Città avrebbe tratto benefici, sia per un notevole aumento nelle entrate che per la trasparenza e la legalità garantite. Il Sindaco e alcuni dirigenti del PD hanno scelto dunque di barattare ciò che era un’azione amministrativa positiva in favore della città con una che di fatto lascia molti dubbi, il tutto per avere garantito il sostegno di tre Consiglieri comunali di Azione che però, a loro volta, in tempi record hanno ritirato comunque il sostegno all’Amministrazione, almeno a parole”.

“Ma se anche fosse vero che un paio di Assessori di questa Giunta non sono di diretta emanazione di Azione, resta quanto confermato sia dal Sindaco che da Azione, cioè che Fiorita ha richiesto e sottoposto al gradimento di Azione alcuni nomi, che quindi questi nomi abbiano superato il vaglio di Azione, che quindi alcuni Assessori siano stati nominati – con dirette conseguenze sul PD – in base ai desiderata di un gruppo consiliare che oggi addirittura vorrebbe tornare alle urne nei tempi più rapidi”.

“Adesso, quindi, che Azione ha ritirato la dichiarazione di “appoggio esterno”, che a noi è sempre sembrato un modo molto comodo per godere dei benefici decisionali dello stare nella maggioranza senza però compromettersi firmando atti; adesso che gli equilibri della maggioranza in base ai quali il Sindaco ha scelto di costruire la sua terza Giunta sono notevolmente cambiati, ci risultano ancora più oscuri i motivi di alcune scelte che oggi non hanno motivo di esistere, per questioni eminentemente politiche e quindi di merito”.

“Riteniamo dunque urgente che il Partito Democratico, assieme alle forze di centro sinistra, si riunisca per discutere in una pubblica assemblea, per confrontarsi sull’attuale modifica degli equilibri politici della maggioranza comunale e sull’agenda politica della stessa”. Fonte: La Nuova Calabria