Catanzaro, “Multopoli”: anche Abramo e Tallini tra i rinviati a giudizio

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo

È stato reso noto nella tarda mattinata nell’aula bunker di Catanzaro il dispositivo per la vicenda “Multopoli”. Gli indagati, eccetto coloro che avevano chiesto il rito abbreviato sono stati tutti rinviati a giudizio. Si torna in aula il 22 dicembre per l’inizio del processo.

La Procura della Repubblica di Catanzaro aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per il sindaco, Sergio Abramo, ed il consigliere regionale Domenico Tallini, coinvolti nell’inchiesta, che prendeva le mosse da una serie di annullamenti di contravvenzioni al codice della strada.

Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato. Le indagini, condotte dalla Digos del capoluogo, avrebbero consentito di svelare un vero e proprio sistema teso ad annullare i verbali di contravvenzione nei confronti di pochi privilegiati. Secondo l’accusa esponenti politici e ufficiali della polizia municipale per “acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti”.

Di abuso d’ufficio devono rispondere Tallini e Abramo, mentre il reato di associazione a delinquere è contestato agli ex assessori comunali Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, al capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e al maggiore Salvatore Tarantino. Tra gli indagati figurano anche consiglieri comunali, ufficiali dei vigili urbani e professionisti del capoluogo.

Questo l’elenco delle persone di cui è stato chiesto rinvio a giudizio: Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino, Giuseppe Antonio Salerno, Domenico Tallini, Sergio Abramo, Carlo Nisticò, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto,  Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico,Ivan Tucci, Pasqualina Usai,  Maurizio Valente, Luigi Veraldi

Avevano chiesto rito abbreviato Luciano Calabrese e Santo Veraldi già prosciolti per non aver commesso il fatto.