Catanzaro, operazione “Corvo”: Gratteri chiede il processo per Parente, Gironda e Pisano

Richiesta di rinvio a giudizio e fissazione dell’udienza preliminare: sono questi i nuovi capitoli dell’operazione “Corvo“, ovvero l’inchiesta della Procura di Catanzaro e coordinato dalla Guardia di Finanza che nei mesi scorsi ha acceso i riflettori su episodi di corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio con al centro tre politici: un ex consigliere regionale boss delle cliniche private dall’alto del suo impero di 12 strutture  e due consiglieri comunali. Ora il sostituto procuratore Graziella Viscomi, con il coordinamento del procuratore aggiunto  Giancarlo Novelli e del procuratore della Repubblica  Nicola Gratteri, ha chiesto il processo per Francesco Gironda (53 anni), Giuseppe Pisano (44 anni) e Claudio Parente (65 anni), che risultano indagati per corruzione (Parente anche per peculato). Il gup Alfredo Ferraro ha fissato l’udienza per il 18 novembre.

Due gli episodi contestati: il primo è l’approvazione di una delibera del consiglio comunale di Catanzaro (la n. 95/2018), con la quale il 13 settembre 2018 l’assise municipale deliberava favorevolmente (con il voto conforme anche di Gironda e Pisano) in ordine alla possibilità di cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, operante principalmente nel settore dei servizi sanitari in convenzione e guidata direttamente e con prestanome da Claudio Parente.

L’altro è l’assunzione, a opera di Parente, del fratello del consigliere Gironda e della convivente del consigliere Pisano quali suoi collaboratori a tempo determinato nell’ambito della struttura speciale a sua disposizione presso il consiglio regionale.