di Riccarco Colao
Fonte: L’Italiano
PRIMO TEMPO – Anche quest’anno il comandante Vivarini non si è potuto ripresentare al Ceravolo. Lo hanno sbattuto fuori dal torneo e dalla panchina del Pescara, così come fecero l’anno precedente a Frosinone. Pare una maledizione, forse un sortilegio. Una volta andato via gli Dei negano il suo ritorno persino come avversario. E ben gli sta (detto tra di noi). Al posto suo si è presentato – dopo i deludenti risultati che han relegato gli adriatici nel girone infernale della serie B, quello che puzza di retrocessione – mister Giorgio Gorgone.
Fischia Massimi e si aprono le ostilità. Grande partenza degli adriatici che lasciano intendere di non essere scesi al Ceravolo per interpretare il ruolo di agnello sacrificale. La formazione biancoceleste è tutt’altro che catenacciara e spinge con un pressing a tutto campo. Il “Catanza” risponde bene distendendosi con le folate di D’Alessandro, di Favasuli e con i lanci intelligenti di Cisse. Non sembra affatto intimorito dalla pressione degli ospiti. Poi al 10′ al Pescara riesce di andare in vantaggio. Di Nardo, che già al 2′ aveva sparato alto, dalla medesima posizione questa volta fa centro.
L’1 a 0 “dura minga”. 10 minuti più tardi al 20′ uno slalom dell’incontenibile Cisse frutta un assist in area di rigore dove c’é chi in acrobazia tenta l’aggancio con la sfera senza riuscirci… prova invece Brighenti con il tacco e spedisce, direttamente all’angolo sguarnito dove Desplanches nulla può.
A parità ristabilita il “Catanza” prende in mano le redini del giuoco. Ci prova a raddoppiare D”Alessandro (22′), poi è la volta di Iemmello che strattonato in area non può colpire come sa fare e il pallone vola alto. Il mediocre arbitro, il termolese Massimi dice che la marcatura è regolare!. Al 29′ ritiene che D’Alessandro sia partito in leggero fuorigioco e annulla il bel gol che avrebbe portato al raddoppio le Aquile.
Sette minuti più tardi il Pescara trova modo di perforare nuovamente la difesa giallorossa. Pigliacelli respinge un tiro fortissimo. Nei pressi si trova Corazza che è più lesto di tutti e spedisce il pallone in gol.
2 a 1 e palla al centro. I ragazzi di Aquilani reagiscono, corrono, e trattano la “pelota” con azioni rapidi e tocchi magici. Su tutti Oudin, Cisse, D’Alessandro, Favasuli, Rispoli. Desplanches una volta sbaglia ma viene graziato poi para anche l’imparabile e si va negli spogliatoi sul parziale di 1 a 2 nonostante le Aquile abbiano costruito tanto gioco, molta qualità tecnica, bello spettacolo. Risultato – a nostro parere bugiardo che non rispecchia l’andamento del match.
SECONDO TEMPO – Duplice cambio operato da Aquilani che lancia in campo Frosinini e Pittarello al posto di Oudin e Di Chiara. Il tecnico giallorosso dimostra – come gli accade sovente – di avere ragione anche se al nome di Pittarello un brusio si leva dalle tribune popolari. Il centravanti tuttavia smentisce coloro che non hanno fiducia nelle sue qualità, neppure sessanta secondi dopo essere entrato in campo. C’é un bellissimo cross di Cisse che termina la sua parabola sulla fronte di Frosinini. Desplanches respinge quasi d’istinto ma Pittarello lo fredda ed è il 2 pari. A questo punto la gara appare sicuramente aperta più per il “Catanza” che per il Pescara e infatti i giallorossi si danno un gran da fare per cercare la fuga verso la terza vittoria casalinga consecutiva. Il match procede su questa solfa musicale mentre la formazione di Gorgone tenta di mantenere il punto con una tattica aperta e spesso insidiosa. Aquilani insiste con i cambi e rileva Cisse e D’Alessandro con Alesi e Buso.
Proprio quest’ultimo trova il gol della quasi vittoria. Mancano ormai una decina di minuti al termine e nonostante gli assalti conditi da una fitta rete di passaggi per ripartenze dal basso la situazione di parità appare sostanzialmente di difficile mutazione genetica. All’81’ Buso se ne va lungo la linea orizzontale dell’area di rigore pescarese, poi lascia partire un tiro che definire da “eurogol” sarebbe riduttivo. Desplanches vola come un angelo ma la palla sorvola la sua mano e finisce in rete. 3 a 2 e per la prima volta le Aquile si trovano in vantaggio in questa rocambolesca partita che diverte ed irrita nel contempo. Pittarello lotta come un leone e recupera un bel po’ di calci piazzati. il Pescara spinge per quanto può nel tentativo di riagguantare il segno X. Al 90′ scopriamo che viene concesso un recupero di “sei minuti” e francamente per quanti sforzi si faccia non si capisce bene come questo sia possibile. E in questo tempo “inventato” dai cazzari che qualcuno si ostina a spedire nelle partite del Catanzaro che il Pescara trova il modo e la maniera per impattare con Corazza. Finisce tre a tre mentre Aquilani se ne va imprecando verso il tunnel che porta negli spogliatoi.
CONCLUSIONI – Difese colabrodo quelle catanzaresi e pescaresi. Gol evitabili, soprattutto quelli del Pescara ai danni del Catanzaro. Sei reti complessive per una gara che sarà difficile da dimenticare mentre rappresenta un primo passo per Gorgone che tenta di risalire la china dopo la debacle di Vivarini. Sei marcature e un punto per uno che non soddisfa i padroni di casa. Con l’ex comandante Vivarini in panchina i biancocelesti avrebbero giocato come han fatto nel corso di questa serata d’anticipo di serie B, bagnata dalla pioggia e frustata dal vento?. Chi può dirlo. Peccato per Aquilani che sul 3 a 2, a risultato acquisito, avrebbe potuto esclamare di “aver fatto un Buso così” al collega.
Dal Ceravolo mentre la curva Capraro inneggia ancora ai propri beniamini si spengono i riflettori sul campo e si va tutti negli spogliatoi per la conferenza stampa. Giallorossamente vostro,
Riccardo Colao
IL TABELLINO DI CATANZARO – PESCARA
MARCATORI: MARCATORI: 10′ Di Nardo (Pe), 21′ Brighenti (Cz), 38′ CORAZZA (Pe), 47′ PITTARELLO (Cz), 82′ BUSO (Cz), 90+3 Corazza (Pe)
US CATANZARO 1929 (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti (77′ Bettella), Antonini, Di Chiara; Favasuli, Oudin (45′ Pittarello), Rispoli, Pontisso, D’Alessandro (70′ Buso); Iemmello, Cisse (70′ Alesi). All.: Aquilani
PESCARA CALCIO 1936 (3-5-2): Desplanches; Corbo, Brosco, Letizia; Oliveri (7′ Corazza), Valzania, Squizzato (60′ Meazzi), Dagasso (60′ Caligara), Gravillon; Di Nardo, Tonin (70′ Sgarbi). All.: Gorgone
ARBITRO: Luca Massimi della sezione di Termoli. Gli assistenti: Alessandro Cipressa di Lecce e Alex Cavallina di Parma; IV Uomo sarà Giuseppe Rispoli di Locri. Al Var Davide Ghersini di Genova; all’AVAR Giacomo Camplone di Pescara.
NOTE: pioggia alternata a schiarite, con raffiche di vento. Temperatura circa 11 gradi;
SPETTATORI: Totali: 8.031; paganti biglietti: 1.588; abbonati: 5.853; ospiti: 143; incasso 34.967
AMMONITI: 20′ Dagasso (Pe), 80′ Frosinini (Cz), 88′ Pittarello (Cz), 90+2 Antonini (Cz); ESPULSI; CORNER: 2-3











