La Guardia di Finanza di Catanzaro il 27 aprile 2022 ha effettuato una perquisizione nei confronti dell’avvocato Giancarlo Pittelli, imputato nel processo Rinascita Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e suoi familiari. Poco più di un anno dopo, il procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri ha chiesto la condanna di Pittelli a 17 anni nel processo giunto alla sentenza di primo grado, con la quale Pittelli è stato condannato a 11 anni. Stamattina la Dda ha emesso un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari per Pittelli relativa ai fatti che ora vi raccontiamo, che avevamo già raccontato e che avevamo persino “rinfrescato” appena qualche ora fa.
CATANZARO, PITTELLI AI DOMICILIARI PER BANCAROTTA (https://www.iacchite.blog/catanzaro-bancarotta-fraudolenta-ai-domiciliari-lavvocato-giancarlo-pittelli/)
Da quanto si apprendeva all’epoca – lo scorso anno -, quell’operazione delle Fiamme Gialle era legata alla cosiddetta “vicenda Copanello”, ovvero ad un debito da un milione e 36mila euro contratto dalla società con la Regione Calabria. Pittelli, tramite la società AT Alberghiera aveva, infatti, ottenuto un anticipo di finanziamento da 880mila euro per la costruzione di una struttura turistica in località Copanello nel Comune di Stalettì. Il finanziamento non aveva poi trovato concreta applicazione e il denaro non era stato mai restituito alla Regione. Risultano indagati per bancarotta l’ex parlamentare di Forza Italia e sua moglie.
Nel 2018 la società ha venduto il terreno di Copanello, dove doveva sorgere la struttura, per sottrarlo all’ente creditore.
La perquisizione è stata fatta nell’ambito di un procedimento penale per bancarotta fraudolenta per distrazione, per la ricerca delle scritture contabili della società.
Lo scorso 29 marzo, inoltre, il Tribunale di Catanzaro, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro, ha dichiarato il fallimento della società (ANSA).
UN MILIONE SOTTRATTO ALLA REGIONE
Pittelli, già socio della A. T. Alberghiera Turistica srl (le cui quote sarebbero state formalmente cedute ad un membro della sua famiglia, pur rimanendo il penalista socio ed amministratore di fatto della struttura societaria) a partire dal 2018, avrebbe distratto una somma cospicua alla Regione Calabria. Si parla di oltre un milione di euro sottratto all’Ente, privato della possibilità di rivalersi sul terreno censito al catasto del Comune di Stalettì, frazione di Copanello, l’unico bene, quindi, sul quale il creditore avrebbe potuto esercitare l’azione restitutoria per soddisfare l’ingente debito scaturito da un finanziamento pubblico, finalizzato alla realizzazione del villaggio turistico nella stessa località balneare, percepito dalla società di Pittelli senza tuttavia realizzare alcuna opera. In particolare le acquisizioni investigative in atti avrebbero evidenziato, in base a quanto riportato nella richiesta di aggravio di pena, vergata dal pm Annamaria Frustaci, che inizialmente tramite la A. T. Alberghiera, sarebbe stato richiesto e ottenuto un finanziamento pubblico, previsto nel Por Calabria 2000-2006, per la realizzazione di una struttura ricettiva nel Comune di Stalettì, per complessivi 4.402.431,49 di cui, 880.486,29 euro effettivamente percepiti, successivamente sarebbe stata disposta la revoca del contributo, visto che la struttura recettiva non è stata realizzata.
IL FALLIMENTO DELLA SOCIETA’ DI PITTELLI
L’importo percepito di 880.486,29 euro non sarebbe stato restituito e l’agente di riscossione della provincia di Catanzaro iscrive a carico della A. T. Alberghiera Turistica l’importo complessivo di 1.036.699,10, interessi moratori compresi. Si tratta, precisa la Dda di ipotesi di malversazione di denaro pubblico oggi prescritte, perché risalenti al 2005, ma le ulteriori distrazioni volte a trasferire la titolarità dell’ immobile di Stalettì, dalla società A. T. Alberghiera Turistica alla società Sarusi srl, risalgono al 2018. La Sarusi srl riconducibile a Pittelli, costituita il primo giugno 2018, avrebbe acquistato il terreno a Stalettì il 29 ottobre 2018. Pittelli avrebbe continuato “a far leva sulla reiterata e singolare inerzia della P. A. nel non richiedere tempestivamente il pagamento del proprio credito: si tratta di un credito liquido, esigibile e non prescritto, che nonostante la revoca del finanziamento e l’ingiunzione di pagamento del 2016, ad oggi risulta non pagato, mantenendo la A. T. srl in uno stato di perdurante insolvenza e di voluta inattività preordinata ad ottenere la cancellazione della società. Ragion per cui in data 9 novembre 2021 la Procura ha depositato istanza di dichiarazione di fallimento della società A. T. Alberghiera Turistica, trasmessa al Tribunale il 19 novembre 2021”.