“Le mani sporche”. E’ questa la traccia che seguiremo insieme alle “coscienze luride” per capire quali siano e, soprattutto di chi sono, le responsabilità che hanno determinato la crisi del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, ritenuta da molti irreversibile non per una capacità ormai mancata o mancante, quanto per una volontà pervicace, nascosta e dai tratti criminali che ha deciso la fine della clinica cardiochirurgica catanzarese.
I venti di tempesta che per oltre un’anno sono spirati sulla clinica, si sono trasformati in bonaccia e questo è il primo elemento di preoccupazione, il sopraggiungere della rassegnazione alla fine. Siamo passati dalla guerra contro un nemico dichiarato, lo Stato e la sua appendice sanitaria-amministrativa l’Asp territoriale, con l’aggravante di un commissariamento per infiltrazioni mafiose affidato senza regole e controlli nelle mani di un ex prefetto dal dubbio rigore e dalle amicizie pericolose, quelle nel solco dei servizi deviati, battuti sul campo con le pronunce dei tribunali civili e contabili a favore di una verità e di un valore, quello del Sant’Anna Hospital di essere un’eccellenza sanitaria. E siamo arrivati al nuovo corso nato nell’ultimo anno con l’avvento dei “faccendieri” nel Cda, il “golpe bianco” di Rosanna “Sally” Frontera, dove il nemico non è più dichiarato e rintracciabile, ma opera con il cappuccio, la coppola ed il passamontagna, in una zona franca di confine fra massoneria deviata, ‘ndrangheta e comune criminalità. Questo avviene se il nemico ed il resistente hanno lo stesso obiettivo, taciuto non dichiarato, ma sottoscritto con il sangue nel rito della Santa.
Non portano bene alcuni rientri forzati quando sono contro la storia, i fatti consolidati e le variabili del futuro. Non portano bene le “commedie” napoletane recitate sempre apparentemente un passo indietro, almeno così lo si fa apparire per una innata timidezza – i segni particolari di Rosanna “Sally” Frontera – quella che poi in verità è furbizia, con tratti di criminalità associati a stupidità. Abbiamo parlato di mani e coscienza sporca e nel concorso Sally non può mancare, per il fatto di aver costruito in tanti anni di governo della clinica Sant’Anna Hospital una autocrazia, segnata dalla sorte e dalla magistratura, visto che “Cuore Matto” è l’apoteosi dell’eredità di Sally & Gino (Rosanna Frontera e Giuseppe Failla): la dichiarazione della bancarotta umana e professionale per mancanza della vergogna e del senso del limite!
E’ Sally la donna dei poteri forti. Lo conferma la situazione attuale della clinica Sant’Anna Hospital, lo conferma la storia di “Cuore Matto”, lo conferma il suo ruolo di “indagata” per truffa ai danni del SSN e, l’ulteriore conferma arriverà dalle determinazioni della prossima Assemblea dei Soci del 15 novembre 2022, quando verranno fuori i “nuovi” foreing fighter che andranno a sostituire nella gestione operativa della clinica i fuggitivi Mariani e Coi. Il ricambio non sarà certamente a determinarlo Mario Sabatini, la “testa di legno” di Sanità Futura, il socio al 77 per cento di Villa Sant’Anna Spa. Come sempre, il nome o i nomi verranno fuori dalla Catanzaro criminale, quel capitolo a valenza sanitaria che è parte del romanzo della massomafia in città, dove Sally Frontera ha il suo ruolo e la sua importanza…anche giudiziaria!
La fuga di Mariani e Coi è il cambio improvviso ed imprevisto di una prospettiva? E’ il canto del cigno di Sally Frontera? E’ il segno che la procura di Nicola Gratteri fa ancora paura? E’ il liberi tutti, un rompete le righe perché qualcosa sta ormai arrivando? E’ la ricomposizione definitiva di un passaggio nelle mani della massomafia di Castellini, Bonetti e del clan Mancuso di Limbadi?
Non resta che guardare, aspettando le mosse di Sally Frontera la “timida” senza costruire inutilmente ragionamenti, ma senza avere alcun preconcetto, nemmeno rispetto ad un ribaltamento delle situazioni e dei fatti, quelli che ormai da tempo in modo sotterraneo, stanno spingendo il futuro del Sant’Anna Hospital verso un buco profondo ed indefinito in cogestione con la criminalità organizzata e strutturata sul piano finanziario, dove l’approdo è il triangolo di Limbadi, il cui traghettamento è affidato a Cesare Pasqua, il Caronte delle ‘ndrine. E’ il lato oscuro quello che nel Sant’Anna Hospital cammina sulle gambe di Cesare Pasqua, il “suocero d’oro”, l’amico della ‘ndrina di Limbadi e l’ambasciatore di questa nell’operazione Sally. Ma, non è solo questo il vero problema. C’è un altro aspetto che resta occultato alla conoscenza di tutti, perché potrebbe scatenare altre azioni ostili della procura di Gratteri e creare seri provvedimenti dell’Asp locale in relazione all’accreditamento della clinica catanzarese al servizio sanitario, la posizione degli indagati, i protagonisti di “Cuore Matto”. E’ Sally Frontera in forza di atti interni e senza pubblicità commerciale, ad essere stata incaricata di funzioni assolutamente sovrapponibili a quella degli amministratori, i faccendieri del CdA, Mariani, Coi e la Galasso. Una realtà che certifica a tutti gli effetti che il “vero” amministratore della clinica è Sally Frontera, la “timida cattolica” schermata dietro un CdA dal dubbio valore legale e, soprattutto vincolato alle esigenze di complicità che risiedono nella massoneria stragista di Bonetti l’uomo senza volto e, del truffatore Alessandro Castellini.
Questa è la realtà della clinica catanzarese, mentre il personale presidia i tetti per ricevere il pagamento degli stipendi e, mentre si continua a recitare una commedia napoletana, dove si rincorrono le notizie della riapertura dei reparti e, della sospensione delle attività sanitarie. Tutto ruota su una sceneggiatura consolidata e scritta a più mani, fatta di atti illegittimi, di mancanza di controlli e, di una truffa anche dialettica e non solo documentale, il cui obiettivo è quello di garantire una narrazione fluida e complice ai volere di Sally Frontera. Fra protagonisti, comparse e suggeritori il palcoscenico resta poco affollato ormai, resistono i “soliti” soggetti dalla lingua ruvida, come il “caposala” Bill la lucertola che aspira a nuove funzioni manageriali accentrando le scelte sulle premialità e, dividendo con il factotum degli interessi di Limbadi, Cesare Pasqua la gestione delle risorse umane del Sant’Anna Hospital… Ma, in verità la domanda è un’altra: dove è questo personale da gestire? Dove sono i medici che avrebbero dovuto garantire la ripresa delle attività, come Bill la lucertola annunciava dalle pagine della Gazzetta del Sud nel mese di febbraio 2022? Sono riprese le attività di cardiochirurgia nella clinica catanzarese?
Tante sono le domande e tante sono le risposte che mancano, che non arriveranno se si continua a dare credito al “cabaret” in corsia di Bill la lucertola. Quella stupidità enciclopedica declinata a perdere dopo anni di mancato divismo e di servilismo a poco prezzo per custodire il sacro soglio di Sally Frontera la cattolica.
Sarà la prossima Assemblea dei Soci di domani, martedì 15 novembre 2022, forse a fornire alcune risposte. Dovrà chiarire altri dubbi in ordine all’operato del Collegio Sindacale ad eventuali mancati controlli, che di fatto hanno potenzialmente aggravato l’equilibrio finanziario e gestionale del Sant’Anna Hospital, fermo restando possibili responsabilità di ordine penale e fiscale.
Così mentre Catanzaro scopre in queste ultime ore di non essere più l’isola felice, un fatto da noi conosciuto ormai da tempo, in molti inclusi i dipendenti del Sant’Anna Hospital, scopriranno che le intimidazioni non sono solo quelle della criminalità spicciola o della ‘ndrangheta strutturata, perché ci sono “le altre” sussurrate come notizia certa e rassicurante: un altro tipo di occupazione che assedia la città e la clinica.
Sono i “misteri” gaudiosi di Sally Frontera e, del suo incedere timidamente francescano, quelli che purtroppo si scontrano con una realtà ostile che verrà fuori dal bilancio 2021 ormai approvato e, dagli atti dell’Asp di Catanzaro, che certifica il valore della produzione della clinica che nel mese di Settembre 2022 non è andato oltre la somma di 205 mila euro. Le ultime briciole di un barile ormai grattato fino al fondo e che, fatte salve le ultime somme aggiuntive in arrivo, non garantisce futuro alcuno né alla clinica, né al personale che resta con la speranza di essere pagato, appellandosi al buon cuore del Prefetto di Catanzaro.
Tutto il resto lo apprenderemo dalle decisioni che i soci della clinica assumeranno nella convocazione di martedì 15, prima della quale ci riserviamo di sottoporre pubblicamente una serie di quesiti, interessanti e propedeutici anche per l’attività in itinere della Procura di Nicola Gratteri.