Catanzaro, tentata concussione: tutti i guai del dirigente Adelchi Ottaviano

Tentata concussione, per questa accusa rischia il processo il dirigente del settore edilizia privata del Comune di Catanzaro Andrea Adelchi Ottaviano. Il sostituto procuratore Graziella Viscomi ha chiesto il rinvio a giudizio per lui e per il 67enne Giovanni Valentino proprietario dello stabilimento balneare “Lo Ionio ce l’hai” sul lungomare di Giovino. Al centro della vicenda giudiziaria c’è proprio lo stabilimento balneare gestito dai coniugi Nello Grampone e Matilde Talotta già vittime di furti, minacce e incendi. E proprio da uno dei roghi che hanno interessato la struttura che si dipana la vicenda finita all’attenzione della Procura.

Il rogo e la bonifica

Dopo l’incendio doloso e il sequestro dell’area l’autorità giudiziaria nel luglio del 2018 aveva autorizzato alla bonifica e rimozione dei rifiuti. In questo momento sarebbe intervenuto il dirigente comunale su richiesta del proprietario del lido. In particolare Adelchi Ottaviano, secondo l’accusa, avrebbe abusato del suo potere di «rilasciare pareri e autorizzazioni in merito alle concessioni demaniali nonché di incidere sulle relative vicende» e avrebbe quindi costretto i gestori a effettuare i lavori di bonifica a proprie spese (anche se di competenza del proprietario) e con una ditta indicata proprio da Valentino che avrebbe così impartito le direttive per i lavori secondo il proprio tornaconto personale.

Nella stanza del dirigente

Stando a quanto ricostruito dalla Procura, e contenuto nel provvisorio capo di imputazione, Adelchi, dopo aver contestato la legittimità dell’autorizzazione ricevuta, adducendo l’esclusiva competenza a decidere cosa fare dei rifiuti in capo al solo proprietario Valentino, avrebbe convocato nei propri uffici Talotta e lo stesso Valentino per una trattativa che il magistrato definisce anomala e tendente a favorire il proprietario.

Per prima cosa avrebbe chiesto all’avvocato che accompagnava la donna di allontanarsi, e poi il dirigente comunale avrebbe spiegato: “… L’interesse di Valentino è non solo farsi il lido nuovo, ma anche recuperare quello che è possibile dal vecchio… ergo, le due cose sono quasi inconciliabili… che difficoltà avete voi a dire non faccio la pulizia e a questa cosa qua ci metto un paravento…”. Inoltre, per convincere i gestori dello stabilimento balneare, avrebbe contattato un funzionario della Regione “facendo intendere ai coniugi di essere in grado di incidere sulle vicende che avevano condotto al rigetto dell’istanza presentata dalla Talotta”. Nella richiesta di rinvio a giudizio vergata dalla Procura è riportato il contenuto della telefonata tra il dirigente del Comune di Catanzaro e il funzionario della Regione. Adelchi avrebbe detto: “Io vorrei, se tu mi dici di sì, farti parlare direttamente col gestore, così ti spiega quali sono le problematiche e poi ci vediamo tu ed io, vediamo come gestirla… Martedì pomeriggio vengono loro, mercoledì vengo io…”.

Alla fine Adelchi avrebbe chiesto ai coniugi gestori del lido di “non eseguire i lavori di bonifica già autorizzati o ad effettuarli a loro spese, lasciando decidere a Valentino la ditta a cui rivolgersi e il modo in cui operare che, stante il manifestato interesse era quello di dare una mera copertura lasciando le cose come stavano per procurargli un vantaggio patrimoniale.

La segnalazione

Ma secondo l’accusa, il dirigente di Palazzo de Nobili non si sarebbe fermato. Avrebbe esercitato pressioni segnalando ai vigili urbani la presenza di lavori abusivi, pur sapendo che Talotta era stata autorizzata all’esecuzione della bonifica dall’autorità giudiziaria denunciando le interferenze del dirigente pubblico.

Ieri mattina sarebbe dovuta iniziare l’udienza preliminare ma difetti di notifica hanno costretto il gup a rinviare l’udienza al 20 luglio… Il proprietario Giuseppe Valentino è già sotto indagine per un’altra tentata concussione… Fonte: Gazzetta del Sud