CETRARO COME SCAMPIA. CENNAMO COME MISTER BEAN
Cetraro è diventato un teatro di degrado che non riesce più a liberarsi di una sorta di maledizione aggravata dall’omertà della sua classe dirigente. Accadono fatti, ormai da tempo, che ci restituiscono l’immagine di Cetraro come Scampia nel silenzio generale di un sindaco inconcludente e di una politica ormai distratta dalla fame di potere che si consuma attraverso inciuci più o meno volgari come quello avvenuto per il Flag (cchiù pila pe tutti) solo per soddisfare brame di potere personale.
Un giovane ha rischiato di perdere la vita la notte di Capodanno, il suo aggressore è stato arrestato e Mister Bean, sì insomma il sindaco, neanche una parola. Si fa il processo a chi presumibilmente ha sparato alla macchina del maresciallo dei carabinieri, e tutti zitti i signori del Comune a cominciare da Mister Bean. Poi rubano quattro telecamere e Cennamo diventa il “Giustiziere della Notte” salvo poi, quando arrestano i responsabili, come è avvenuto, ritornare muto come un pesce. Ma vati curca!
La statale 18 nel tratto di Cetraro miete vittime e feriti che ormai non si contano, gli imprenditori sono costretti a subire minacce addirittura con dinamite, la comunità è terrorizzata tanto da essersi rinchiusa in casa e gli amministratori che fanno?
Galleggiano, tra accordi trasversali, volgari inciuci, gentaglia che passa dalla minoranza alla maggioranza, faide interne di potere, degrado urbano, ospedale ridotto ad un deserto. Con un sindaco ostaggio della propria inconcludente azione amministrativa ed una giunta di “ridicoli” come li ha giustamente definiti il presidente del Consiglio Giovanni Rossi, professionista stimato a Cetraro.
E come Cennamo scrive sulla sua bacheca di FB delle telecamere, ci pensa la figlia di Alessandro Cataldo, barbaramente ucciso nei mesi scorsi a Cetraro, a sbeffeggiarlo con un commento davvero ironico che descrive la situazione di Cetraro.
Mister Bean/Cennamo è così inconcludente che non riesce a “fà nu grupu ntra na pitta” e “a fa na O cu nu bicchieri” e ha lasciato che il paese di Giannino Losardo diventasse come Scampia.
“Ma va coglia riganu ara scisa i Paola!”