É successo a Cetraro. Una normale iniziativa politica trasformata in contestazioni vibrate al segretario del Pd, Gaetano Bencivinni, considerato responsabile di ciò che accade ormai da mesi nella cittadina di Giovanni Losardo.
Siamo a Palazzo del Trono e l’iniziativa è organizzata dai socialisti. Doveva essere una tranquilla serata di quelle dove si dice tutto e il contrario di tutto. Ma avviene qualcosa di inaspettato. Dopo l’introduzione dei dirigenti del Psi prende la parola il segretario del Pd, Gaetano Bencivinni. Bisogna dire subito che Bencivinni è stato protagonista del defenestramento di Tommaso Cesareo da vicesindaco. Ed è colui che ha rotto l’alleanza con Forza Italia. Ha spaccato il partito perché il suo pupillo Carmine Quercia lo ha mollato insieme ad altri del Pd.
Ma se da un lato Bencivinni ha causato la crisi politica dell’alleanza Cambiamo Cetraro che aveva vinto le elezioni, dall’altro non ha saputo dare il colpo finale chiudendo questa esperienza dannosa per Cetraro. Il suo silenzio su una Giunta di minoranza che continua a stare asserragliata nel palazzo solo perché il Gallo cedrone ha deciso cosi, non è andata giù a molti cittadini.
Ma torniamo alle contestazioni. Nel suo intervento all’iniziativa del Psi, Bencivinni, ha eluso la situazione drammatica che sta vivendo la politica a Cetraro. Non solo! Ha avuto l’ardire di affermare che a Cetraro esistono solo due partiti – Pd e Psi – su cui costruire un’alleanza futura. Ed è qui che é insorta la sala. Più volte interrotto dalle contestazioni, Bencivinni ha proseguito il suo intervento provocando reazioni ripetute dei cittadini. In sala erano presenti tutte le forze politiche di Cetraro che non hanno digerito che il segretario del Pd, che è il partito del sindaco, non abbia detto una parola sulle responsabilità che ha il suo partito per l’attuale fase di crisi profonda della città.
In prima fila ci sono i big tra cui Peppino Aieta il furbacchione che, visto il surriscaldamento della sala, prende subito la parola dopo Bencivinni riuscendo a catalizzare tutta la sala che gli tributa applausi a scena aperta. Peppino, che è un politico sgamato, abituato a guardarsi da lupi come Capi i Liuni Adamo e altri, infervora la sala, e massacra la proposta del centrosinistra lanciando l’idea delle migliori esperienze amministrative con quote giovanili per affrontare l’emergenza. E qui viene il bello, perché a raffica intervengono Losardo della Dc e Aita, che è presidente del Consiglio che sostengono la linea di Aieta.
Ma il grande assente della serata é Tommaso Cesareo che con un’assenza tecnica fa sapere che è fuori. Aspetta di vedere che succede e il giorno dopo comunica che la sua posizione è favorevole alla linea delle migliori esperienze. Insomma, Peppino il furbacchione e Don Masino (i due si lassanu e si piglianu ormai da un bel po’) sono sulla stessa linea. Fino a quando durerà questa condivisione non si sa ma al momento è così.
Intanto, però, Don Masino sostiene i 5 della ex maggioranza per ordine del Gallo cedrone per cui se da una parte vuol passare come oppositore, dall’altra continua a sostenere questo vergognoso governo cetrarese. E mentre a Cetraro accade l’inverosimile, la Dc compie un atto concreto: presenta ricorso al TAR per le violazioni relative alla perentorietà dell’approvazione del bilancio riequilibrato approvato fuori tempo massimo. Nel frattempo gli assessori che continuano a percepire ricche indennità, tentano di far vedere che esistono e organizzano incontri con commercianti, imprenditori e associazioni. Incontri tutti andati deserti perché i cittadini non si riconoscono più in questi ignavi che siedono sulle poltrone assessorili. E mentre i politici parlano sta per arrivare un altro 27 buono per i conti corrente degli assessori fantasma…