Cetraro. Finalmente scoppia la faida tra Pd e Forza Italia
Sfuggono molti elementi della faida “politica” scoppiata a Cetraro tra Gaetano Bencivinni e Don Masino Cesareo in rappresentanza di Pd e Forza Italia.
Il primo è noto a Cetraro per essere stato un paladino della memoria di Giannino Losardo attraverso iniziative culturali e premi spesso discutibili ed è legato mani e piedi al commercialista Fernando Caldiero, colletto bianco di nostra vecchia conoscenza (come pilota lui i fallimenti manco… i fratelli Occhiuto!), che ha siglato il patto con Cesareo all’epoca della vittoria di Cennamo contro Aita.
Il secondo, l’ormai mitico Don Masino, è noto per essere stato il primo eletto a Cetraro, battendo addirittura Peppino Aieta che si era candidato, all’epoca in cui era consigliere regionale, per sostenere Angelo Aita.
Il patto tra Cesareo, il Pd e Cennamo ha avuto alti e bassi ma mai era arrivato allo scontro degli ultimi giorni. Uno scontro senza esclusione di colpi, con parole grosse, e strategie diverse. Il Pd ha rispolverato il suo vecchio feeling con i Socialisti, mentre Don Masino ha ridato luce a quello con Peppino Aieta col quale “si lassanu e si piglianu” anche se nessuno dei due si fida dell’altro.
Ma l’ultimo consiglio comunale ha sancito un punto di non ritorno: o si fa la larga convergenza o si muore!
Ma cos’è questa larga convergenza e con chi?
A quel che si è detto in Consiglio, si tratterebbe di una Giunta che coinvolga i partiti più rappresentativi di maggioranza e minoranza, con gli uomini più forti di consenso e d’esperienza. A detta di Don Masino e Bencivinni, se non si riesce a fare la larga convergenza si va tutti a casa. Ma di Don Masino non si fida nessuno a Cetraro, per cui le minoranze sono prudenti e chiedono l’azzeramento della Giunta per discutere di futuro. Anche perché gli assessori in carica non hanno nessuna intenzione di rinunciare allo stipendio, e Don Masino lo sa bene. Ma il segretario del Pd non retrocede e dichiara conclusa l’esperienza di Cambiamo Cetraro chiedendo l’azzeramento della Giunta e anche la revoca della delega del Flag che, come si ricorderà, il sindaco, togliendola a Giovanni Rossi, professionista stimato, l’ha assegnata alla signora Luciani che con un atto di trasformismo é passata dalla minoranza alla maggioranza.
Don Masino, che non vuole darla vinta al Pd, sfodera un altro colpo grosso e pubblica una foto con Occhiuto annunciando la riapertura del Punto Nascita nella prossima settimana pur sapendo che sarà una riapertura illegale. L’annuncio lo dà Don Masino per dire ”ccà cummannu io” nonostante Cennamo sia ancora il sindaco di Cetraro.
CETRARO, PROSPETTIVE NERE PER IL PUNTO NASCITA (https://www.iacchite.blog/cetraro-prospettive-nere-per-il-punto-nascita-tutti-i-danni-della-malapolitica-che-continua-a-mettere-a-rischio-donne-bambini-e-famiglie/)
E lo fa a distanza di 24 ore da una riunione tra tutte le forze politiche in cui plateale è stata la reazione indigesta del segretario del Pd rispetto ad ogni parola proferita da Cesareo.
In un paese in cui nessuno parla più della ‘ndrangheta che sta bloccando opere pubbliche, strozzando imprenditori e inondando le strade di droga, questi signori parlano solo di come tenersi stretta l’ indennità (a pecunia e ri sordi) ogni mese con assessori che “non sannu mancu cumi si chiamanu”.