Il questore chiude un bar a Cetraro. È di proprietà del Comune!
Il questore Cannizzaro ha chiuso per 7 giorni un bar di Cetraro, ritenuto possibile “covo” di delinquenti e spacciatori. Il provvedimento di sospensione della licenza è arrivato a seguito delle verifiche svolte dai carabinieri della locale stazione.
Ciò che si scopre, ma a Cetraro è come il segreto di Pulcinella, è che il locale è del Comune, dato in concessione al proprietario della licenza, ed era nato come enoteca al servizio del Museo civico di Cetraro.
Nonostante ciò dal sindaco non è arrivata nemmeno una parola.
In questi casi le vie sono due: o si difende il proprietario che è vittima della presenza pervasiva della criminalità e quindi si critica il provvedimento del questore, o si difende il provvedimento di chiusura e si procede a revocare la concessione comunale. Tertium non datur!
Ma siccome a Cetraro tutto è possibile, una terza cosa è data, e cioè il mutismo dell’amministrazione comunale. È già successo sulla dinamite agli imprenditori Conad, sull’omicidio di Alessandro Cataldo, sulle rapine alla Posta anche qui con dinamite, al tentato omicidio di Guido Pinto, sugli spari all’auto di un carabiniere, sulla richiesta ossessiva di mazzette agli imprenditori di cui tutti sanno e via dicendo. Il sindaco parla solo quando rubano le telecamere, roba di quattro squinternati che tra l’altro sono stati ripresi e sputtanati da un servizio Rai. Ma qui neanche una parola sui responsabili.
Ma vati curca Mister Bean!