Cetraro, show must go on: l’Attak alle poltrone degli assessori e i 27 di ogni mese che avanzano

Cetraro. Lo show continua

Siamo a Cetraro, luogo degli inciuci e dei trasversalismi tra Forza Italia e Partito Democratico regionale. Il sindaco é del Pd e la sua maggioranza è tenuta in piedi da tre consiglieri comunali di Forza Italia. Registi dell’operazione sono il consigliere regionale Mimmo Bevacqua alias Chiù Chiù (cosa insignificante) e l’assessore regionale Gianluca Gallo (cedrone).

Partiamo da quest’ultimo: con un ordine di scuderia impone ai suoi consiglieri comunali di Cetraro, Tommaso Cesareo e Gabriella Luciani, di votare il bilancio comunale facendo rimangiare ai suoi tutte le posizioni che i due avevano espresso di contrarietà all’amministrazione comunale. La Giunta si tranquillizza potendo contare su tre consiglieri di Forza Italia e riprende fiato non considerando l’altro colpo di teatro che si è avuto nell’ultimo consiglio comunale nel quale, a sorpresa, Tommaso Cesareo, stuzzicato da Peppino Aieta (ricordiamo ai nostri lettori che i due si lassanu e si pigliano continuamente) dichiara con enfasi che Forza Italia è all’opposizione esprimendo giudizi negativi sull’attuale amministrazione comunale.

A seguito di questa dichiarazione, scoppia di nuovo l’amore politico tra i due che monopolizzano il consiglio comunale. Non è sfuggito al pubblico l’invito di Peppino il furbacchione a Don Masino di incontrarsi vista la dichiarazione di quest’ultimo. In tutta questa melliflua bagarre, gli assessori, mortificati per tutta la durata del consiglio, silenziosamente hanno subito senza colpo ferire.

Cetraro, dunque, continua il suo teatrino mentre imperversa una lotta che ha superato i confini della città di Giovanni Losardo fino ad arrivare al consiglio regionale. E nonostante le fustigate pesantissime dei partiti di opposizione tra cui spicca la Democrazia Cristiana per chiarezza e fermezza, la Giunta resta incollata con l’Attak alle poltrone (l’espressione é di Cesareo).

Ma la cosa veramente unica che si registra solo a Cetraro, é che nessuno dei cinque consiglieri rimasti dell’ex maggioranza (ricordiamo che la maggioranza minima è di 9 consiglieri) avverte la sensibilità politica di chiudere questa esperienza tragicomica. Stanno incollati come se nulla fosse accaduto, in spregio alle regole minime di civiltà politica dove per molto meno ci si dimette. Loro no, fanno finta di nulla, come se le parole espresse dalle minoranze e da Forza Italia non li riguardassero. Incredibilmente, nessuno trova la forza di lasciare nonostante le continue mortificazioni che sono costretti a subire.

A questo si aggiunga che i consigli comunali sono ridotti a meri pulpiti per il tandem Aieta-Cesareo che un giorno se le danno di santa ragione e l’altro con un altro inciucio eleggono il presidente del Consiglio Angelo Aita. Ma a dire il vero nell’ultimo Consiglio é stata discussa anche la vicenda della profanazione della tomba di famiglia del consigliere Maurizio Iozzi che si dimise dalla Giunta proprio per “l’isolamento politico avvertito da parte della Giunta di cui faceva parte”. E Iozzi non le ha mandate a dire assumendosi la responsabilità delle proprie parole. Insomma, Cetraro non ha pace a causa di chi non vuole lasciare la poltrona a cui ci si è attakkati, anzi, saldati. E mentre il tempo passa, i danni si accumulano e pure i 27 di ogni mese (l’espressione é di Cesareo).