Cetraro. Tutto chiaro, Cennamo paga pegno all’asse Gallo cedrone-Bevacqua Chiù Chiù
Si delinea e si chiarisce la situazione di Cetraro. Dalle carte che arrivano alla nostra redazione sembriamo un centro di smistamento postale. Mettiamo in fila i fatti. Forza Italia (perché qui sta tutta la minestra) a luglio, dopo che il sindaco aveva apostrofato Cesareo e Luciani come “insensibili alla mia situazione personale”, vara una giunta e spacca il partito azzurro. Cesareo, in pompa magna, annuncia che la consiliatura è finita. Infatti i forzisti non si presentano in Consiglio e il bilancio non viene approvato.
Ma il sindaco non ne vuole sapere di andarsene a casa ed inizia un pressing su Bevacqua, il quale, abituato al trasversalismo regionale, interviene sul Gallo cedrone, che a sua volta strafregandosene di Cetraro e dei cetraresi, impone ai forzisti di sostenere Cennamo e lo fa con una dichiarazione pubblica. A quel punto, la Luciani che rischia di essere sostituita al Gal, non ci pensa due volte a dire signorsì, mentre Don Masino è costretto a rimangiarsi tutto per non rimanere solo.
In quei giorni è disperato perché da una parte non vorrebbe cedere all’arroganza del cedrone ma dall’altra, non trovando sponda, deve ingoiare il rospo. Ma la cosa peggiore è che non può rientrare in Giunta perché il Pd e Bencivinni gli hanno posto un veto. La nuova Giunta non è gradita a nessuno tranne che al Gallo cedrone e a Mimmo Chiù Chiù che hanno piazzato le loro pedine sulla testa dei cetraresi. E lo hanno fatto inviando a Cetraro il peggio che potevano esprimere.
Per cavalleria non parliamo della signora, presentata come docente universitaria mentre svolge soltanto alcune ore di “insegnamento” in un laboratorio dell’Unical neanche a tempo pieno. Ma su Fabrizio Totera si è incredibilmente aperto il vaso di Pandora. Cioè, Totera viene nominato assessore a Cetraro e presentato come avvocato. Ma quanti avvocati ci saranno a Cetraro per svolgere quel ruolo? Ci dicono che sono centinaia, ed è mai possibile che tutti siano incapaci di fare l’assessore?
Ma c’è di più. Totera è stato assessore a Rende con Marcello Manna quando il Comune è stato dichiarato in dissesto e il Consiglio è stato sciolto per mafia. Ora, a Cetraro, dove conoscono cos’è il dissesto e, soprattutto, cos’è la mafia, si poteva fare decisamente molto meglio. Dalle nostre informazione risulta che nella storia di Cetraro vi è stato un solo assessore esterno. Ma sapete chi era? Il Senatore Martorelli, uomo delle istituzioni, del Pci, e membro della commissione antimafia del parlamento. Erano gli anni in cui a Cetraro si sparava pesantemente e dunque era necessario un fronte antimafia che poteva contare su molti giovani del Pci e anche su sindaci coraggiosi del Psi come Mario Marchetti.
Da Martorelli a Totera si è fatto un “capolavoro”. Ma all’interno di quel che rimane della maggioranza si registrano molti mugugni. Per non parlare dei cetraresi che in queste ore sui social stanno manifestando la loro rabbia con coraggio. Ed i silenzi su questa operazione mediocre pesano più delle parole. Il Pd tace perché non può avallare una schifezza simile; Don Masino che di solito parla anche dei massimi sistemi, tace, perché non vuole sfidare i cetraresi; la Luciani tace perché se parla contro questa operazione ci rimette personalmente. Insomma tutti in silenzio tranne i cetraresi che stanno manifestando il loro disappunto in modo plateale. Alla fine gli unici contenti saranno i nominati assessori e i loro sponsor Gallo cedrone e Mimmo Chiù Chiù. Povera Cetraro!