Chi è Franco Ippolito Chiappetta: l’omicidio (senza colpevoli) del padre e gli anni d’oro del Rende Calcio

La notizia dell’arresto dell’imprenditore edile Franco Ippolito Chiappetta per bancarotta fraudolenta sembra un de-ja-vu. Si è ripetuto infatti lo stesso schema già messo in scena dal procuratore Gattopardo del porto delle nebbie il 13 maggio 2019, quando l’imprenditore era stato arrestato per la prima volta destando sorpresa in molti tra Cosenza e il suo grande hinterland.

Franco Ippolito Chiappetta ha 57 anni e opera nel settore della produzione di bitumi e calcestruzzo, il cosiddetto “movimento terra” per le costruzioni edili. Anche allora, nel 2019, il Gattopardo contestava a Chiappetta condotte di bancarotta fraudolenta, attraverso contratti d’affitto e cessione di ramo d’azienda con i quali sarebbero stati distratti cespiti aziendali e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, a vantaggio di una società di nuova costituzione, sempre riconducibile allo stesso indagato. Lo stesso schema fraudolento sarebbe stato poi replicato con un’altra società, dichiarata fallita dal Tribunale di Cosenza, il cui patrimonio sarebbe stato “svuotato” attraverso contratti di fitto e cessione di ramo d’azienda. Oggi, a distanza di meno di due anni, si ripete lo stesso schema. Non sappiamo ancora bene supportato da quali nuovi elementi.

L’imprenditore edile rendese ha ereditato le aziende del padre, Davide Chiappetta, ucciso barbaramente il 29 dicembre 1992, in località Petraro di Rose (CS), a poco più di due anni da un altro gravissimo omicidio maturato sempre nello stesso ambiente del mercato edilizio: quello del costruttore e consigliere comunale di Rende Pino Chiappetta. L’omicidio di Davide Chiappetta è uno dei tanti cold case (omicidi irrisolti) della nostra città.

Il legale della famiglia Chiappetta, l’avvocato Vincenzo Belvedere, aveva invitato la DDA di Catanzaro a riaprire le indagini qualche anno fa e lo aveva fatto con un approfondimento di indagini di grande livello, del quale ci siamo occupati anche noi di Iacchite’ e che in queste ore – se necessario – ritorneremo a pubblicare.

Franco Ippolito Chiappetta deve la sua popolarità alla passione per il calcio, che all’inizio degli anni Duemila l’ha portato alla guida del Rende Calcio con risultati molto importanti. Il Rende di Chiappetta, che ha lanciato nel calcio che conta il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e tanti giovani calciatori, ha dato vita ad una irresistibile ascesa dal campionato di Eccellenza a quello di C2 (dal 2002 al 2006) con due campionati vinti trionfalmente e una finale playoff per la C1 persa sfortunatamente contro la corazzata Taranto. Era il Rende di calciatori di grande livello come il portiere Ambrosi, Massimino Morelli, Ivan Moschella, Roberto Occhiuzzi, Luca Altomare, Brunello Trocini, Davide Visciglia, Alessandro Bernardi, Domenico Danti tanto per fare qualche nome, che dopo aver ottenuto grandi successi con i colori biancorossi sono passati al Cosenza Calcio, ripetendoli e riportando anche i colori rossoblù nel calcio che conta all’indomani del trasferimento del titolo del Rende in riva al Crati, avvenuto non senza polemiche. Chiappetta, infatti, non aveva partecipato a quel progetto e si era ritirato dal mondo del calcio.

Franco Ippolito Chiappetta dirige diverse aziende di famiglia nel settore del bitume e del calcestruzzo (tra le quali la più famosa è la Incabit-Costruzioni Idrauliche, che ha realizzato molte opere pubbliche in Calabria) e non era mai stato chiacchierato né per quanto riguarda amicizie “particolari”, specie dopo aver intrapreso una vera e propria battaglia per arrivare alla verità sull’omicidio del padre né per quanto riguarda l’attività delle imprese, attraverso la cui gestione non aveva mai dato adito ad ombre e sospetti. Ma sulle nuove ipotesi di reato nei suoi confronti (pare ci siano intercettazioni non meglio specificate e deposizioni di non meglio precisate persone informate sui fatti) ne sapremo di più nelle prossime ore.