Ciao Gianni. Conzativicci, chiovanu sempre sordi spicci

Ieri a Cosenza è morto Gianni Moretti. Nella città dei Bruzi Gianni era popolare perché è stato uno dei protagonisti della commedia di Sergio Crocco “Conzativicci”. Era il Tatangelo Gabriele, “aiutante” del Signor Dio, chiamato a compiere il miracolo di liberare Cosenza da una maledizione: chiovanu sordi spicci. Decine e decine di repliche e l’approdo nello stadio San Vito e al Teatro Rendano ne hanno decretato un successo popolare senza precedenti, continuato anche nelle maggiori città italiane. Gianni aveva interpretato con tutto se stesso quel personaggio e gli aveva dato un tocco originale e inimitabile. La sua scomparsa ha rattristato tutta la città. Il funerale di Gianni Moretti sarà celebrato oggi 3 Febbraio alle ore 11.00 alla Chiesa di San Francesco Nuovo, Terzo Lotto di Via Popilia.

Di seguito, un ricordo di Conzativicci e di Gianni scritto dalla giornalista cosentina Lidia Baratta e pubblicato qualche anno fa da Linkiesta (https://www.linkiesta.it/2014/03/lo-spettacolo-di-non-attori-che-fa-sold-out-in-unora/).

Sono cose che succedevano solo ai grandi di Broadway, quando gli spettacoli in cartellone venivano replicati anche per più di 200 serate, senza lasciare neanche una poltrona vuota in platea. Questa volta accade a Cosenza, Calabria, dove uno spettacolo in dialetto, Conzativicci, è arrivato già al suo ottavo sold out nei teatri cittadini, e ora si appresta pure a una trasferta romana. Magia del palcoscenico e di una compagnia di 33 attori non professionisti, che ha stregato una città in cui uno dei teatri di punta, il Teatro dell’Acquario, rischia di chiudere dopo quasi 40 anni di storia.

Non si faceva in tempo ad annunciare una nuova data, che il rivenditore dei biglietti veniva preso d’assalto ancora prima dell’apertura mattutina. Strade bloccate, lunghe file sotto la pioggia alle 8 del mattino. E alla fine, bastava solo un’ora e qualcuno rimaneva sempre senza biglietto. In città lo spettacolo è ormai una specie di fenomeno di massa. Un passaparola contagioso, che ha invaso i social e i giornali locali. Sarà per il costo dei biglietti, 5 euro in casa, 8 per la trasferta. Sarà per il fine sociale, visto che con il ricavato verrà realizzato il primo parco giochi per bambini disabili del Sud Italia. Insomma, tutti lo vogliono vedere. O anche ri-vedere.

Dietro tutto questo c’è la mente illuminata del cosentino Sergio Crocco, già autore di libri di poesie e di altri spettacoli teatrali (tra cui Maniamuni, portato l’anno scorso anche a Milano con il titolo di Milaniamuni, in cui hanno recitato in cosentino pure Nicola Savino e Pasquale Anselmo, doppiatore italiano di Nicolas Cage). Ma Crocco è soprattutto tifoso del Cosenza Calcio e fondatore della Terra di Piero, associazione impegnata nella costruzione di pozzi d’acqua nella Repubblica Centrafricana, che prende il nome da Piero Romeo, ex capo ultrà della squadra rosso blu scomparso nel 2011.

Sergio ha scritto la commedia in soli 19 giorni. E dopo quattro lunghi mesi di prove con il regista Paolo Spinelli, il risultato sono tre ore di risate nelle quali si ripercorre il calendario dei santi più o meno sacri della città. Ci sono la Madonna del Pilerio, patrona di Cosenza; l’Annunziata, dal nome dell’ospedale cittadino e San Francesco di Paola, al quale i cosentini ancora oggi affidano la benedizione della macchina appena comprata. E c’è pure il filosofo Bernardino Telesio, che dall’alto di una statua dà le spalle all’elegante teatro comunale Alfonso Rendano, dove la commedia Conzativicci è approdata per ben due volte, facendo anche qui il pienone.

Dalla curva Sud dello Stadio San Vito – quella del tanto discusso Padre Fedele – al salotto della città, il passo è stato breve. A guidare la sfilata degli improbabili santi, sono i personaggi di Dio (Roberto Giacomantonio) e di Tatangelo Gabriele (Gianni Moretti), eccezionali attori su due ruote. Non avevate mai pensato che Dio e il suo fido aiutante potessero essere disabili? Ecco, vi eravate sbagliati. A loro l’arduo compito di allontanare una maledizione caduta sulla città. Perché a Cosenza «piovono soldi spicci», come recita un tipico modo di dire locale. Ma, anziché portare ricchezza, le monete fanno solo danni. E alla fine, scompaiono. Conzativicci, nel dialetto cosentino, è proprio l’espressione che viene usata per dire “Fatevene una ragione”. E se le cose non cambieranno, in una Cosenza invasa da mesi dalla spazzatura, «la pioggia di spiccioli continuerà».