Citrigno, Aquino e le scatole cinesi di Calabria Ora (prima parte)

Piero Citrigno

Dalla Cec (Cooperativa editoriale calabrese) alla Paese Sera Editoriale Srl e da questa al Gruppo Editoriale C & C. Srl. Sono queste le società che si sono succedute alla guida di Calabria Ora. Il loro fallimento (con tutta calma…) è finito nella lente di ingrandimento della procura della Repubblica di Cosenza, che qualche tempo fa ha deciso le condanne in primo grado per quasi tutti i protagonisti di questo tourbillon.

Alla sbarra c’erano (ma sempre con estrema calma…) gli imprenditori Fausto Aquino di 61 anni (condannato a 2 anni), Pierino Citrigno di 65 (condannato a 4 anni), nonché Rosanna Grillo (10 mesi), Tommaso Funari (un anno) e Massimo Zimbo (unico assolto), ex amministratori delle società.

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, si è protratta per quattro anni. Alla fine del lavoro investigativo, i pm Donatella Donato, Giuseppe Cozzolino e Giuseppe Cava hanno contestato a Citrigno e ad Aquino l’accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo la procura, gli indagati avrebbero illecitamente distratto fondi dalla massa attiva delle società fallite danneggiando i numerosi creditori.

LA STORIA

Il 28 maggio 2011 la cooperativa Cec ha trasferito alla società Paese Sera Editoriale Srl il ramo aziendale strumentale alla pubblicazione del quotidiano Calabria Ora. Secondo l’ipotesi accusatoria, il relativo contratto è dissimulato. E già all’epoca si era alzato un polverone perchè la società Cec aveva accumulato un passivo pesante e i numerosi creditori avevano capito immediatamente qual era l’obiettivo di questo atto di cessione.

Quel contratto serviva soprattutto a disfarsi del “Fallimento Cooperativa Editoriale Calabrese Srl” attraverso una società subentrante denominata Gruppo Editoriale C & C Srl, che doveva essere veramente folle per accollarsi lo stato di insolvenza cronica della cedente.

Gruppo Editoriale C & C, dunque, dopo essersi resa acquirente da Paese Sera Editoriale Srl della testata Calabria Ora e del relativo marchio e dopo aver pubblicato l’omonimo quotidiano sino al 3 agosto 2013, a far data dal 4 agosto ha cessato di utilizzare detti segni distintivi, proseguendo le pubblicazioni mediante la testata “L’Ora della Calabria” e il relativo marchio.

La curatela del fallimento, avendo capito subito la manovra, ha proposto un’azione cautelare per ottenere il blocco del cambio di testata e quindi delle pubblicazioni del quotidiano in questione. Motivando il suo ricorso, la curatela scriveva che

“una compiuta valutazione della complessa vicenda passa per la ricostruzione in punto di fatto delle relazioni esistenti tra la Cooperativa Cec, Paese Sera Editoriale e Gruppo Editoriale C & C sotto tre distinti profili: quello degli accordi, palesi o occulti, tra esse intervenuti; quello del complesso aziendale mediante il quale ciascuna società ha svolto attività editoriale e in particolare ha pubblicato il quotidiano Calabria Ora; quello delle “contaminazioni” e “interferenze” (che in taluni casi assumono la forma di vere e proprie sovrapposizioni) tra le rispettive compagini sociali e tra queste e i rispettivi organi amministrativi”.

LA RICOSTRUZIONE DEI PASSAGGI

La Cooperativa Editoriale Calabrese Srl è stata costituita il 14 dicembre 2005 in previsione della nascita del quotidiano Calabria Ora (che uscirà nelle edicole a marzo 2006).

“A dispetto del tipo societario utilizzato – scrive ancora la curatela fallimentare – si qualifica subito come società a ristretta compagine sociale, riconducibile in sostanza alle famiglie Citrigno e Aquino… E infatti, sin dalla costituzione della società, il Cda è stato composto da Fausto Aquino (presidente), Alfredo Citrigno (vicepresidente), Corradino Aquino (consigliere) e Simona Citrigno (consigliere) mentre la carica di amministratore delegato è stata attribuita a Pierino Citrigno, padre dei fratelli Citrigno soci della cooperativa. il quale peraltro ha mantenuto poteri direttivi anche dopo essersi dimesso dalla carica il 14 febbraio 2006, atteso che, nove giorni dopo, l’assemblea dei soci lo ha nominato direttore generale”.

Solo il 14 gennaio 2009, sia il Cda sia il direttore generale si sono dimessi e l’assemblea, quasi integralmente formata dagli stessi soggetti dimissionari, ha nominato alla carica di amministratore unico la signora Rossana Grillo…

La Cooperativa Cec intratteneva rapporti di lavoro con una settantina circa tra giornalisti e pubblicisti e intratteneva il principale rapporto di fornitura con la società Stabilimento Tipografico De Rose snc, che provvedeva alla stampa del quotidiano.

DALLA CEC A PAESE SERA

Con atto del 12 gennaio 2009 la Cooperativa Cec concedeva in uso alla neocostituita società Paese Sera Editoriale Srl per un periodo di circa tre anni la testata giornalistica Calabria Ora per un corrispettivo di 860mila euro annui da pagarsi mediante accollo interno di preesistenti debiti della società concedente nei confronti dello stampatore, lo Stabilimento Tipografico De Rose, per 2milioni 416mila euro e della Banca di Credito Cooperativo di Cosenza per 680mila euro.

Successivamente, quando non era scaduto il termine di durata del contratto di concessione e mentre era pendente il procedimento prefallimentare per la dichiarazione di fallimento della Cec, i medesimi beni concessi in uso sono stati definitivamente ceduti alla medesima Paese Sera Editoriale Srl con contratto del 28 maggio 2011 a fronte di un corrispettivo simbolico di 1000 euro.

Ma soprattutto Paese Sera si è accollata l’impegno di assumere, entro agosto 2011, con equivalenti mansioni e livelli di inquadramento, i 74 lavoratori che la Cooperativa cedente, “costretta dalla crisi finanziaria” in cui versava, avrebbe di lì a poco licenziato. E di provvedere a liquidare le spettanze dei lavoratori maturate fino al licenziamento, compreso il Tfr.

La curatela, analizzando il quadro generale, aggiunge che “almeno da un punto di vista formale, l’avvicendamento tra Paese Sera Editoriale e la Cooperativa Cec nei rapporti di lavoro può farsi risalire al gennaio 2009 per i lavoratori costituenti il “cuore produttivo” del giornale, assunti da Paese Sera Editoriale Srl proprio agli inizi del 2009. Solo il resto della forza lavoro ovvero i collaboratori pagati a rigaggio rimanevano formalmente in forza alla Cec”.

“D’altra parte la società Paese Sera Editoriale, oltre a subentrare nei rapporti di lavoro, è subentrata anche nel principale contratto di fornitura ossia nel contratto con la società De Rose”.

La Cooperativa Cec e Paese Sera Editoriale, dunque, sono profondamente collegate e non è difficile ricostruirlo. Prima ancora che avendo riguardo all’attività contrattuale, basta dare un’occhiata alla compagine sociale. Il 98% del capitale sociale di Paese Sera Editoriale appartiene alla Pieffe Holding Srl, il cui capitale sociale a sua volta è interamente detenuto dalla società Meridiana Srl (formata da Giuliana Scala, Filomena, Simona e Alfredo Citrigno) e Immobiliare Brettia Srl (formata da Corradino, Giacomo Maria, Fausto e Alessandro Aquino e Stefania Lanzillotta) e il cui organo amministrativo è composto da Fausto Aquino e Pierino Citrigno, entrambi dotati della rappresentanza legale.

Riepilogando: si può dire che Paese Sera Editoriale Srl, sia sotto il profilo della proprietà, sia sotto il profilo della gestione, era riconducibile ai medesimi soggetti cui si è visto doversi ricondurre la proprietà e la gestione della Cooperativa Cec.

Rimane ancora qualche passaggio da raccontare. Ma vi rimandiamo a tra poco.

1 – (continua)