Città unica a Cosenza, la Dossetti: “Marginalizzata l’area a sud”

Lo hanno definito un «dibattito monocorde» i componenti dell’associazione Dossetti. Il riferimento è alla proposta di legge regionale sulla città unica, racchiusa, attualmente, lungo i confini compresi tra Cosenza, Rende e Castrolibero.

«L’area a sud diventerà ancora più marginale», il coro unanime emerso ieri durante la conferenza stampa organizzata dal sodalizio capeggiato dall’ex parlamentare, Paolo Palma, che nella saletta delle riunioni di Confindustria ha richiamato numerosi cittadini, esponenti delle istituzioni locali ed ex sindaci dell’area del Savuto. Già, perché secondo la costola più rappresentativa dell’associazione, “Prima che tutto crolli”, sarebbe stato opportuno, se non fondamentale, coinvolgere da subito nel progetto i centri che fanno da contorno al capoluogo bruzio. Questo, in pratica, il sunto del confronto a più voci andato in scena ieri, maturato all’indomani dell’impennata sulla fusione delle tre municipalità portata avanti dai gruppi di centrodestra alla Cittadella, specie da coloro i quali afferiscono al territorio in questione.

La Dossetti non è contraria all’idea messa in campo ma disapprova il metodo utilizzato e il mancato coinvolgimento dei comuni. Durante la riunione di ieri dal tema “Fusione, perché così no”, al cui tavolo sedevano, oltre a Paolo Palma, i vari Mario Bozzo, Rosa Principe e Domenico Gimigliano, è stato illustrato un prospetto in sei punti elaborato dalla stessa associazione Dossetti, ritenuto strategico per arricchire l’iniziativa legislativa.

L’apertura alle zone dei Casali, del Savuto e delle Serre Cosentine, per esempio, nonché l’importanza del referendum in ogni singola comunità, di un piano di fattibilità adeguato, la rigenerazione completa del centro storico di Cosenza, per la quale i fondi Cis e di Agenda Urbana, pure se importanti, non sarebbero sufficienti, fare leva sui finanziamenti europei e, soprattutto, non considerare la realizzazione del nuovo ospedale “un gioco delle parti”.

Intanto, oggi le tragicomiche audizioni della moglie di Luca Morrone e del pupazzetto di Roberto Occhiuto, al secolo Luciana De Francesco e Pierluigi Caputo (arrassusia e manculicani), senza il sindaco di Cosenza Franz Caruso (che deve essersi finalmente rotto i coglioni di fare l’utile idiota…), con il Comune di Rende appena sciolto per mafia e il sindaco di Castrolibero giustamente ostile alla città unica, si risolveranno nel solito risultato: il niente mischiato con il nulla.