Lo aveva promesso alla cittadinanza nel corso della scorsa campagna elettorale, ed ora il sindaco Occhiuto sembra intenzionato a mantenere le promesse: trasformare la zona ovest di Cosenza, al confine con Rende e Castrolibero, nella “Porta dell’Expo e dello sport” della città. Un progetto che, per come indicato nel documento “Linee programmatiche del Sindaco, Consiliatura 2011-2016” – prevede un impegno di spesa di ben 155 milioni di euro.
E, nonostante il suo mandato volga ormai al termine, c’è ancora voglia di lavorare a pieno regime. Infatti, è di ieri la premiazione del concorso d’idee “Immagina, trasforma, progetta La cittadella dello Sport!”, iniziativa promossa dall’Associazione Aniti nell’ambito del progetto RisorgiMenti.LAB, che ha visto il convolgimento dell’Amministrazione Comunale di Cosenza, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria.
L’area, che è di circa 19000 mq, e su cui da poco si è concluso lo smantellamento delle cupole geodetiche in vista della successiva riqualificazione, si appresta così a diventare una vera e propria cittadella dello sport, che dovrebbe includere – tra le altre cose – impianti sportivi per ogni genere di sport, ma anche spogliatoi, mense, depositi, la creazione di un maneggio “in parte dedicato alla pratica dell’ippoterapia per disabili”, nonché un hotel, destinato ad accogliere – così si legge nel sito web del progetto Risorgimenti.LAB – “gli sportivi e coloro i quali prenderanno parte alle attività congressuali del CONI”.
Nobili propositi, non c’è che dire, tutti compiuti nel nome della rigenerazione degli spazi urbani e del coinvolgimento della comunità in uno “sforzo creativo comune” volto alla valorizzazione di aree inutilizzate.
Peccato che la zona è dichiarata nel Pai Calabria ad “elevata pericolosità idraulica” vista la prossimità del Torrente Campagnano, e ad “elevato rischio idraulico”, cioè «con possibili problemi per l’incolumità delle persone» e «danni funzionali agli edifici»…!!!
Un rischio serio, soprattutto se la futura sistemazione dell’area dovesse effettivamente prevedere strutture sportive e ricettive per disabili. La tragedia di Soverato è purtroppo ancora viva nei nostri occhi, e vorremmo evitare che si ripetessero gli stessi errori. Invece di parlare di pubblica utilità, occorrerebbe parlare di pubblica incolumità da tutelare a tutti i costi!
Come se ciò non bastasse, sempre sulla stessa area insistono vincoli naturalistici e paesaggistici, peraltro riconosciuti da varie direttive europee, che – tra le altre cose – tutelano la elevata biodiversità presente nell’area dal rischio di estinzione.

Alla luce di ciò, troviamo veramente strano che la commissione di esperti che ha selezionato i progetti non abbia trovato nulla da ridire riguardo all’esistenza dei numerosi vincoli sopra citati. Sarebbe bene che qualcuno ci spiegasse se questo concorso di idee voleva essere solo un “esercizio di scuola” oppure ha qualche velleità di futura realizzazione. In ogni caso, la pericolosità dell’area è ben conosciuta (come si può apprezzare anche da questo video), e prima di coinvolgere la cittadinanza in entusiastici progetti urbanistici, occorrerebbe una seria riflessione tra veri esperti.
Ricordiamo inoltre che, sempre nel documento programmatico dell’allora candidato sindaco Occhiuto, a pagina 22 si parla della «bonifica delle zone già individuate (“Ponte di Calatrava” e “Le Cupole Geodetiche”)». Speriamo che anche questa parte di programma elettorale venga realizzata prima della fine del suo mandato, senza danneggiare irrimediabilmente un territorio che certamente merita una bonifica e una riqualificazione, ma nell’ottica della salvaguardia degli ecosistemi e della tutela delle persone.
Ci stanno provando con gli Ospedali Privati Riuniti, ci stanno provando con la cittadella dello sport: il Potere non molla la zona delle cupole geodetiche.
Vedremo come andrà a finire.