Consorzio Valle Crati. Gallo finalmente ha mollato Granata e ora inizia la resa dei conti: le protezioni sono finite

C’ERAVAMO TANTO AMATI

“C’eravamo tanto amati”. Eh sì, è proprio il titolo di un film ma in questo caso è la sintesi della vera storia tra Consorzio Valle Crati (leggi Maximiliano Granata) e Kratos (leggi Alfonso Gallo). Un idillio iniziato tanti anni fa, circa 13, nel 2012, e terminato quando Alfonso Gallo ha capito che Granata ormai è fuori controllo, uno dei tanti obbrobri creati da Mario Occhiuto.

Alfonso Gallo ha capito, sulla propria pelle, quanto sia inutile Granata ma nello stesso tempo non riesce a capire come mai ci siano i rappresentanti di 4 comuni che ancora lo votano, a capo di Valle Crati nonostante la sua disarmante incompetenza. Alfonso Gallo, a distanza di anni, non ha ancora capito come sia stato possibile che i lavori del project financing (finanziato per 50 milioni di euro) non siano ancora partiti, ma peggio non ha ancora capito come si è potuto fidare di una persona che ha seri problemi di stabilità per essere generosi.

Gli ultimi anni di Alfonso Gallo sono stati caratterizzati dalla necessità di convincere Regione Calabria, sindaci, Sorical ed anche.. Gesù Cristo sulla inutilità di Granata e sulla necessità di avviare il project financing. Per convincere il mondo intero ha minacciato e anche provveduto a licenziare i propri dipendenti nella speranza che qualcuno se ne accorgesse ma inutilmente.

Anche durante l’ultima assemblea del Consorzio Valle Crati, Alfonso Gallo ha sperato che i sindaci riuscissero a cambiare presidente ed ha gioito alla notizia dell’elezione di Francesco Iannucci (sindaco di Carolei) a nuovo presidente ma ancora una volta si è dovuto scontrare con l’avidità di Granata che, pur di non mollare €. 2.700,00 al mese esentasse come rimborso spese più benefici vari (falsi), farebbe qualsiasi cosa. Ed ecco che Granata non molla la poltrona sperando che ad ottobre il Tar dia torto ai comuni di Carolei, Cosenza e Rende che per fortuna gli stanno dando battaglia.

Alfonso Gallo intanto, chiede l’intervento della Regione Calabria, del Prefetto di Cosenza e anche della procura affinché la Calabria possa non perdere un treno sulla depurazione che non passerà mai più e che permetterà alla Kratos di riassumere tutti gli operai licenziati al solo fine di spingere fuori Granata e dare avvio al project financing.

Maximiliano Granana, da parte sua, vedendosi abbandonato da tutte le istituzioni (Regione, Prefettura, Sorica, Arrical, e la stragrande maggioranza dei sindaci) con il solo appoggio di 4 poveri sindaci convinti dalla promessa di farli entrare nel Cda, cerca di giocarsi le ultime e disperate carte, provando ad accaparrarsi la fiducia dei sindacati dopo anni di silenzio perché come tutti sanno in realtà dei lavoratori non gliene frega nulla. Insomma, Granata pensa che lavoratori licenziati e sindacati abbiano ancora l’anello al naso. Non solo, ma convoca Alfonso Gallo per rispondere di colpe che sono solo sue.

Ma stavolta Alfonso Gallo, ne siamo certi, non risponderà a questa convocazione perché non riconosce più Granata come presidente del Consorzio Valle Crati. Non solo.

Siamo sicuri che a breve la Regione Calabria interverrà perché pressata dal Ministero e non escludiamo un necessario intervento del Prefetto e persino della procura: le protezioni dell’amata (ex?) moglie in Tribunale sono proprio finite…