Quando Mario Occhiuto dichiara qualcosa o, ancora peggio, prende un impegno, sapete bene che noi (ma ormai crediamo un po’ tutti i cosentini) non solo non ci fidiamo ma ci chiediamo sempre e comunque cosa c’è sotto. Del resto, se il suo nomignolo è “cazzaro” un motivo ci sarà.
La premessa ci serve per addentrarci in uno dei tanti gravi “problemi” della nostra martoriata città, che è quello della depurazione, lasciata colpevolmente in mano ad un faccendiere senza arte né parte come Maximiliano Granata per quattro lunghissimi anni prima che (addirittura!) la procura-porto delle nebbie si svegliasse e lo cacciasse fuori a calci nel sedere. Epperò, anche in presenza di una interdittiva e di una pubblica dichiarazione di Occhiuto, fatta in un vertice in Prefettura, che giura e spergiura di volerlo “eliminare”, abbiamo ancora molte riserve e continuiamo ad andarci con i piedi di piombo per le motivazioni che spiegheremo.
Il laconico comunicato emesso dalla Prefettura al termine del vertice sulla depurazione chiarisce (e nemmeno tanto) solo alcune delle questioni sul tappeto della depurazione. Pertanto, visto che la platea di questo vertice in Prefettura è stata molto ampia, abbiamo atteso qualche ora, ci siamo documentati e oggi siamo in grado di darvi un quadro generale abbastanza completo.
Mario Occhiuto alias il “cazzaro” ha di fatto svolto il ruolo di primo cittadino più IMPORTANTE, ingraziandosi la fiducia dei sindaci presenti e infatti ha scaricato Granata!
Ha assicurato di mettere mano nell’immediato al portafoglio per pagare le spese correnti del depuratore e del consorzio che ad oggi assommano a oltre 3 milioni di euro per la Geko e a quasi 5 milioni di euro per il Consorzio (necessari per gli stipendi e il funzionamento del Consorzio stesso visti i pignoramenti ricevuti proprio grazie alle magagne di Granata e dei debiti del Comune di Cosenza)
Ha chiaramente ammesso che la porcata messa in piedi di voler spalmare i debiti di Cosenza su tutti i Comuni consorziati è meschiao è di certo ingiusta, rassicurando Sua Eccellenza il prefetto in primis, il commissario dott.ssa Vercillo del neo costituito comune Casali del Manco in secondis e tutti i sindaci consorziati infine, sulla piena disponibilità a mettere in campo tutti gli atti e adempimenti necessari per facilitare la risoluzione della questione, ovvero i debiti sono di Cosenza e li paga Cosenza. GARANTITO!!
Su questo tema il commissario dott.ssa Vercillo per il neo costituito comune Casali del Manco ha in modo chiaro e perentorio avvertito l’adunanza, per chi come Mario e compare prefetto Tomao hanno fatto finta di non sapere nulla, che il rischio è molto grave su questa questione: i debiti per servizi ambientali appaltati dal Consorzio in nome e per conto del Comune di Cosenza sono quasi 20 milioni di euro e che di certo porteranno il dissesto finanziario del neonato ente comunale Casali del Manco e di buona parte dei Comuni consorziati, se non tutti, e che i relativi commissariamenti graverebbero sulla Prefettura di Cosenza, senza parlare dei risvolti legali e giudiziari a dir poco grotteschi che si profilerebbero. Il dispendio di cospicue risorse in incarichi legali che li menzioniamo a fare? Sono addirittura già in corso…
Occhiuto ha così di fatto ammesso che lo Statuto messo in piedi dal prode Granata è palesemente illegittimo. E che il nuovo delegato per il Comune di Cosenza in seno al Consorzio Valle Crati sarà persona sua di fiducia, come lo fu Granata, a cui chiederà di rispondere tempestivamente agli impegni da lui stesso assunti e verbalizzati in Prefettura.
Roba da non crederci, ma il fatto che lo abbia detto Occhiuto fa riflettere e non poco.
Se questa è l’ennesimo raggiro – hanno detto in molti assistendo a questo vertice – ti porteremo in procura a rispondere di quanto il tuo primo delegato – ed eventualmente anche il secondo – ha combinato in nome e per conto del Comune di Cosenza, su incarico tuo fiduciario. Ora le questioni le conosci perché pubblicamente ascoltate, perché sviscerate e perché sei riuscito anche ad esprimere il tuo più intimo pensiero di disappunto. Ma non basta. Per il momento ci fermiamo qui ma ci sono ancora diversi aspetti da analizzare.
1 – (continua)