Consorzio Valle Crati. Tre cause in pochi giorni per arrivare alla decadenza di Granata

Inizia una settimana di fuoco per il futuro del Consorzio Valle Crati, famigerato carrozzone politico-clientelare oramai svuotato di ogni senso, privato in maniera sacrosanta dei 35 milioni di uno sgangheratissimo project financing (abortito e passato in capo alla Sorical). eppure tenuto ancora in vita non si capisce bene da chi e perché.

Il presidente che non presiede più niente ovvero Maximiliano Granata, vecchio rottame del sottobosco politico locale, adesso deve fronteggiare una serie di cause che gli pendono sulla testa e che hanno un solo obiettivo: rispedirlo nelle fogne dalle quali proviene. Per oggi 22 aprile è in programma la causa scaturita dalla denuncia del sindaco di Montalto Pietro Caracciolo, per mercoledì 24 è prevista quella del sindaco di Cosenza Franz Caruso e venerdì 26 c’è quella del sindaco di Carolei Francesco Iannucci. I tre sindaci hanno impugnato la delibera del Consiglio di amministrazione del Consorzio Valle Crati secondo la quale Granata non ha voluto convocare l’assemblea perché la maggior parte dei comuni non erano a posto con il versamento delle quote. Una “giustificazione” pietosa e senza senso, che determinerà certamente il successo dei tre sindaci nelle rispettive cause e di conseguenza la spedizione di Maximiliano Granata nelle fogne.

Ma poiché la famiglia Granata non ha il senso del pudore e della vergogna, proverà ancora a “resistere” e negli ambienti politici ormai tutti sanno che stanno cercando di fare eleggere il fratello “furbo” di Maximiliano, al secolo Vincenzo, già consigliere comunale a Cosenza, in un qualsiasi comune nella prossima tornata elettorale di giugno. Loro si accontenterebbero anche dell’elezione del fratello “furbo” come minoranza. Perché? Ma perché poi andrebbero a chiedere al loro “padrone” politico ovvero Roberto Occhiuto di essere di nuovo nominati o eletti da qualche parte. Ma siamo davvero agli ultimi “strepiti”, come diceva il poeta…