CORIGLIANO, GLI AVVOLTOI DELLA POLITICA
di GIOVANNI FERRARI
Nel cuore di Calabria, dove il sole sembra spento, Corigliano si cela, avvolta da un velo d’argento.
Tra le mura antiche, dove l’ombra si fa densa. Respira il ricordo di una vita che va via lentamente.
I vicoli silenziosi, testimoni del tempo che fugge. Raccontano storie di malinconia e di struggente struggimento, il vento porta con sé sussurri di lontani lamenti.
Mentre le pietre piangono le lacrime di un passato soffrente. Sulle rive del Crati, dove l’acqua scorre muta, il mare, inquieto e cupo, custodisce segreti dolorosi. Come un’ombra che avvolge il cuore di pensieri angosciosi.
Corigliano, Città avvolta nella nebbia dell’oblio. Dove il dolore si confonde con il pianto di un figlio. Le strade deserte portano il peso di mille rimpianti, E nell’aria si avverte il peso di amarezza e di sogni infranti.
Ma anche tra le tenebre, una luce ancora splende. Un ricordo di giorni migliori che mai si disperde. Corigliano, anche nella tristezza, sei un’ancora di speranza nel cuore di chi ti ama, custodita con tenerezza e fiducia.
Questa bella sentita e amata poesia è dedicata alla mia cara città di Corigliano e non ai coriglianesi. Persone inaffidabili, piene di gelosie e di invidia, ignoranti e arroganti, persone fallite nella vita ed arricchite in politica. Siamo ormai in piena campagna elettorale, quanti avvoltoi, quanti voltagabbana, quanti saltafossi, quanti avventurieri, quanti falliti, quanti ignoranti, quanti generali spogliati senza stellette e senza esercito condizionano la vita democratica di questa povera e martoriata Città…
Sono senza vergogna, non conoscono il senso morale della politica, il servizio ai cittadini, nati e cresciuti per truffare e ingannare la povera gente, purtroppo siamo costretti a ricorrere a queste losche figure, manovratori attaccati da sempre alla poltrona. Sono stati capaci di distruggere due belle e storiche Città come Corigliano e Rossano, piene di culture, storia, tradizioni, hanno inventato una sola Città mai esistita ossia la FUSIONE nella piena e totale CON-FUSIONE.
Una logica che non può essere valutata solo dal punto di vista moralistico, è chiaro che per molti alla base di alcune scelte di campo c’è un tornaconto politico, ossia sono figli dei vari Scilipoti e dei vari Razzi, vecchi democristiani come Gianfranco Rotondi e navigati politici come Bruno Tabacci. Corigliano muore, e questi loschi personaggi si arricchiscono (acqua, rifiuti, ambiente, cultura, turismo, trasporti, inquinamento del mare), un disastro che ci svuota le tasche. Quante persone mi fermano, mi scrivono per chiedermi: “Chi te lo fa fare? Perché devi farti tanti nemici?”. Rispondo con una semplice parola: “PER L’AMORE CHE PORTO OVUNQUE NELLA MIA VITA CORIGLIANO CALABRO”. Quello che penso, scrivo, non ho alcuna paura dei delinquenti, ladri e disonesti della politica, sono stato minacciato, ho ricevuto lettere anonime…
La fortuna della candidatura dell’attuale sindaco è quella di avere come sua avversaria politica una ex sindaco sotto la cui guida il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dalla Commissione d’accesso Antimafia ma, soprattutto per essere felicemente accompagnata in questa campagna elettorale da un letamaio di loschi personaggi, avvoltoi e voltagabbani che hanno fatto tanto male alle due Città fuse ma completamente CON-FUSE.
Auguri alla sua vittoria, alla sua vincita, ma anche alla sua “rivincita”, perché qualora la mia profezia fosse errata e dovesse vincere il candidato del centrodestra, la mia profezia al contrario sarebbe sicuramente azzeccata, in quanto anticipo in tempi non sospetti l’arrivo di una nuova commissione d’accesso e l’insediamento di un nuovo commissario prefettizio.
A Corigliano-Rossano la giostra dei voltagabbana continua in modo e forma ingessante, il trasformismo è sempre più praticato e grottesco nelle sue varie forme, quanti saltafossi e avventurieri, quanti voltagabbana e avvoltoi hanno il coraggio e non la vergogna di presentarsi a queste elezioni, non conoscono il senso MORALE della politica, dovrebbero rinascere il grande Enrico BERLINGUER e il grande filosofo del Diritto Norberto BOBBIO, che hanno fatto della questione morale il senso etico della propria vita.
Cari concittadini, non temete i gufi bensì gli avvoltoi e non fate gli allocchi, purtroppo è tempo di gattopardi ma soprattutto di avvoltoi, bisogna fare di tutto e con tutti i mezzi per scoperchiare la corruzione e il malaffare, persone che non hanno mai lavorato nella vita, arricchiti in politica, sistemando amici degli amici, figli, nuore e nipoti, usando la sede comunale come affare di famiglia.
Concludo questa mia breve riflessione riaffermando: “qualora dovesse vincere il Centrodestra, anticipo in tempi non sospetti, l’arrivo di un nuovo commissario Prefettizio”.
Corigliano è invasa da uomini, mezz’uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà, citando il grande romanzo “Il giorno della civetta” di Leonardo SCIASCIA, pubblicato da Einaudi – Torino nel 1961.
Prof. Giovanni FERRARI
Docente di LINGUA FRANCESE PER IL CIBO
Dipartimento di Lingua, Letteratura e Arti Italiane nel Mondo
Università per Stranieri di PERUGIA