Se il Corpo della polizia provinciale di Cosenza, con le sue pittoresche divise, ha rasentato il grottesco, con le vicende di Calabria Verde siamo decisamente alla farsa rispetto alla disastrosa alluvione a Corigliano-Rossano. Quelle che dovevano essere le principali attività di prevenzione per vigilare sullo scempio del territorio, anche in questo caso altro non sono che, nella migliore delle ipotesi, squallidi carrozzoni clientelari.
L’Afor (si chiamava ancora così) nel 2010 assume a tempo i lavoratori da impiegare nel monitoraggio della rete idrografica regionale, dove “monitorare” significa tutto e niente. Quando subentra Calabria Verde, agli operai viene applicato il contratto idraulico forestale che prevede la cassa integrazione in caso di avverse condizioni meteorologiche.
Il caso diventa una barzelletta e arriva persino all’Arena e a “Striscia la notizia” quando il commissario Mariggiò (ex carabiniere in pensione messo a Calabria Verde come “tappo” da Palla Palla) viene intervistato per spiegare perché, quando piove, chi dovrebbe vigilare sulle alluvioni resta a casa. Gli operai altro non sono che l’esercito dei raccomandati di Why Not e nessuno di loro è sorvegliante idraulico. E la sortita televisiva serve solo ad accelerare il processo di affiliazione dei soggetti.
Nelle incredibili vicende di questi ultimi anni per la forestazione calabrese, poi, si inserisce di prepotenza uno degli ultimi atti del direttore generale di Calabria Verde Paolo Furgiuele, alias ‘o Principale (insieme al fido Giuseppe Campanaro), prima delle sue dimissioni. E uno dei primi quando è tornato sul campo di battaglia prima del clamoroso arresto di due annio fa. Infatti, appena rientrato, su ordine di Nicola Adamo, nelle vesti di direttore amministrativo, ha invitato i responsabili dei distretti ad indicare le qualifiche che avrebbero dovuto avere i sorveglianti idraulici che sarebbero dovuti passare (nella loro testa bacata) nella funzione pubblica per recitare meglio il ruolo dei papponi della malapolitica.
La delibera base è la numero 232 del 2 dicembre 2015, appena qualche mese dopo l’alluvione, sulla quale – com’è evidente anche ai bambini – nessuno di Calabria Verde ha fatto il benché minimo controllo.
Una delibera fatta su misura, cucita addosso ai circa 500 sorveglianti idraulici che gli addetti ai lavori conoscono in gergo come “quelli di Why Not” ovvero tutti i clientes et parentes dell’arco politico calabrese, che erano stati collocati in un carrozzone tutto loro. Tecnicamente “Personale di cui alla legge regionale n. 31 del 19 ottobre 2009 e similari”. Un’operazione clientelare in grande stile che era stata sputtanata a suo tempo dal pm Luigi De Magistris. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti.
E anche il commissario Mariggiò, che aveva già fatto una figura barbina all’Arena di Raiuno, si è prestato alla grandissima alla “truffa”. E quando è venuta Striscia la Notizia ad intervistarlo, si è affrettato a dire che a questi parassiti doveva essere cambiato il contratto. Cioè: da sorveglianti idraulici nullafacenti sotto contratto forestale devono diventare sorveglianti idraulici sempre nullafacenti ma con contratto di pubblico impiego!!! Con tanto di indicazione del mese di maggio, che era appena iniziato, per “metterli a posto”… Ma ormai tutti (ma proprio tutti) hanno verificato sul campo che questo Mariggiò altri non è che un commissario “mascherato” al servizio dei potenti e della malapolitica.
I sorveglianti “Why Not”, chiamiamoli così, sono transitati, come tutti, in Calabria Verde dall’ex Afor, assunti tra il 2008 e il 2010 con un contratto collettivo nazionale di lavoro di operai idraulico forestali a tempo indeterminato ma part time. Un contratto privatistico, addirittura da considerarsi nullo per molti operai che avevano provato a farlo diventare “pubblico”.
Niente da fare. Per loro…
Con la costituzione di Calabria Verde i raccomandati erano già passati a tempo indeterminato full time. Ma non bastava. Ci voleva la ciliegina sulla torta.

E così, per i sorveglianti “Why Not”, appunto il 2 dicembre 2015, Calabria Verde ha messo giù una delibera ai limiti del paradosso. Furgiuele, certamente pressato da tutti i padrini politici dei clientes et parentes, ha scritto e firmato questa delibera con la quale si proponeva che tutti questi “raccomandati di ferro” non debbano più avere un contratto privatistico ma bensì di funzione pubblica, in gergo applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro Regioni e Autonomie Locali.
In poche parole, diventano dipendenti dello stato senza aver sostenuto nessun concorso e nessuna selezione pubblica. Bypassano tutto per andarsi a sedere sulle loro comode poltrone.
Ad onor del vero, non sappiamo dov’è andata a parare la strada tortuosa di quella delibera ma francamente non è questo il problema.
CHI SONO QUELLI DI WHY NOT
Tra tutti questi raccomandati, non mancano le “chicche” assolute ovvero i personaggi che rappresentano in pieno le loro appartenenze a questi vergognosi potentati politici che possono permettersi di fare il bello ed il cattivo tempo. Tanto non parla nessuno.
C’è Francesca, la nipote dei fratelli Gentile, che da più tempo cercava un approccio col Dipartimento Agricoltura e Foreste. Un progetto finanziato e poi via con i carrozzoni. La signora Gentile è stata l’unica a vedersi riconosciuta il 6° livello dal commissario Allevato. Sì, perché i sorveglianti idraulici fanno mondo a parte, spesso neanche li senti ma sopratutto non li vedi.
E Francesca Gentile, classe 1976, non è che possa passare la sua vita dentro un’azienda della Regione. Ci vuole un reddito fisso. Di cittadinanza. Pardon, di gentilanza…
Di Feliciano D’Alessandro, l’autista di Nicola Adamo e Madame Fifì, vi abbiamo già scritto diverse volte. Per il suo contratto di lavoro dovrebbe stare sui cantieri a sorvegliare ma in realtà lui è stato uno dei primi a “svoltare”. Assegnato in via esclusiva a Furgiuele, a Catanzaro non l’ha visto mai nessuno mentre continuava a scarrozzare Madame Fifì in giro per l’Italia.
Sergio Strazzulli, l’ex boia chi molla amico di vecchia data di Scopelliti e Orsomarso, è notoriamente in questo carrozzone. Così come Michela Cristescu, l’ex segretaria di Forza Italia, la procace bionda di cittadinanza romena che ha retto le sorti della segreteria di Forza Italia ai bei tempi del berlusconismo alla cosentina.

E planiamo su Aldo Figliuzzi, il consigliere provinciale appena indagato dalla Dda di Catanzaro, vicino ai fratelli Cinghiale/Gentile.
Figliuzzi è cresciuto insieme ad Orlandino Greco a Castrolibero. E il loro percorso è finito nel tritacarne del racconto dei pentiti. Entrambi hanno ricevuto un avviso di garanzia dalla DDA e sono stati interrogati dal pm Bruni. Figliuzzi poi era passato alla corte dei fratelli Gentile e da lì si è costruito una carriera parallela. Oggi non a caso è consigliere provinciale. Ma anche impiegato Afor in procinto di diventare impiegato Calabria Verde con contratto da enti pubblici. Una favola.
Ma uno è senz’altro un caso limite. E’ il 50enne paolano Gerardo Carnevale, braccio destro del consigliere regionale PD Carlo Guccione fino al 2013. Da “precario” Why Not a impiegato Afor e non solo.
Carnevale è stato infatti il responsabile della struttura pubblica che ha supportato Carlo Guccione. Incarico per il quale ha ricevuto la nomina dal consiglio regionale della Calabria nel 2010, all’inizio della penultima legislatura.
I sorveglianti idraulici vorrebbero andare alla Regione per essere pagati puntualmente. Invece loro, notoriamente assistiti dai loro “padrini”, avendo un contratto che veniva soddisfatto tramite progetti finanziati dallo Stato o dall’Europa, per vedersi retribuito il loro dolce far niente, venivano prima trasferiti all’assessorato Infrastrutture/autorità di bacino (dove c’è il leggendario dirigente Pallaria) e poi a Calabria Verde con inevitabili ritardi. Poverini…
Ora sono stati pagati con il mega finanziamento da 102 milioni della Comunità Europea che Furgiuele non riesce proprio a rendicontare e adesso, entrando nella funzione pubblica, non sarebbero piu “diversi” e sarebbero pagati come dipendenti di Calabria Verde.
E’ legittimo sperare che qualcuno intervenga? Magari con la “scusa” dell’inchiesta sull’alluvione di Corigliano-Rossano?