Si è svolta ieri la presentazione della nuova giunta in Consiglio comunale, convocato in seduta mista dalla presidente, Marinella Grillo, apparso nella nuova formazione che vede il gruppo e la postazione della maggioranza priva dei tre consiglieri di Corigliano Rossano Domani che ieri hanno preso posto nel settore della minoranza sancendo definitivamente la rottura con la rimanente maggioranza. Ovviamente, quindi, gran parte della seduta è stata incentrata sulla crisi amministrativa risolta con la nascita della nuova giunta. E su questo sono intervenuti i principali artefici, il Sindaco Flavio Stasi, ed il capogruppo Mattia Salimbeni, con posizioni opposte sulla nascita della crisi e su come è stata risolta anche attraverso gli interventi dei consiglieri di maggioranza e minoranza.
Unanime invece è stato il saluto alla piccola Elena deceduta nei giorni scorsi, su proposta del consigliere Domenico Rotundo, osservando un minuto di raccoglimento. Così come è stati unanime il saluto e gli auguri di buon lavoro, nonostante le aspre critiche contro Stasi, ai nuovi assessori Maria Salimbeni, Alessia Alboresi, Damiano Viteritti, e Costantino Argentino e ai due consiglieri Giuseppe Pugliese e Giuseppe De Vico subentrati ai posti di Maria Salimbeni e Alessia Alboresi.
Contrasti pesanti che hanno fatto intravedere una spaccatura insanabile che ha già prodotto nuovi equilibri in Consiglio facendo sì che la maggioranza passasse da 16 consiglieri (compreso il sindaco) a 13 e facendo salire, di conseguenza, la maggioranza da 9 a 12 consiglieri.
Alle motivazioni del sindaco, che ha parlato di scollamento della giunta, non dovuto a problemi di natura politica ma solo per rivendicazioni territoriali dei consiglieri di Corigliano Rossano Domani e dei loro assessori in giunta “che pure detenevano – è stato ribadito dal capogruppo di Corigliano Rossano Pulita Pietro Mingrone, da Achiropita Scorza del gruppo Uniti per Stasi Sindaco e da altri consiglieri di maggioranza – assessorati importanti, tra cui quello alla fusione”, replicando agli interventi duri e a tratti aspri di Mattia Salimbeni e di Rocco Gammetta. I due hanno accusato Stasi di egocentrismo e di non essere stato leale in quanto le loro sollecitazioni riguardavano aspetti per il migliore funzionamento del Comune sostenendo che “la città unica sta morendo tra le sue mani”.
Da parte sua, la minoranza, con Francesco Madeo e Luigi Promenzio, ha rincarato la dose delle critiche contro Stasi mentre Rosellina Madeo, Vincenzo Scarcello e Aldo Zagarese hanno posto l’accento sul fatto che bisogna cambiare registro per evitare che si ponga a rischio il progetto di fusione, così come dimostrano i rigurgiti di ritorno all’autonomia… Fonte: Gazzetta del Sud