Corigliano-Rossano. La politica e il caos inedito

di Matteo Monte

Fonte: Piazza Grande (la politica e il caos)

Siamo nel disordine tumultuoso. Fusione che ancora è chiaramente a freddo e forse manco allo stato embrionale, scissionisti che prendono firme quanto gli schiaffi del Consiglio regionale stranamente celere a mettere un freno, forse temporaneo, all’onda popolare contraria ai due comuni, ed a pochi giorni dall’inizio del 2023, con le amministrative alle porte, siamo in un momento di grandissima frammentazione. Un caos mai registrato prima, che certamente nuoce e non poco alla città, alle città, pensatela come volete. Andiamo ai fatti. Si è in campagna elettorale amministrativa, inutile negarlo, ma al tempo stesso si è al cospetto di una situazione davvero inedita. Le correnti si sprecano , così come i candidati. Tanti i nomi, tra previsioni, rischio di scottature e tanto altro ancora. Alla base c’è la questione fusione. Con, ad esempio, Battista Genova ed Aldo Algieri nomi ricorrenti sul fronte scissionista. Gente che politicamente ha svolto ruoli apicali, con senso di appartenza coriglianese riconosciuto.

Come invece avversari di Stasi, ormai da tempo in campagna elettorale, ci si imbatte in coalizioni allargate, che lavorano al momento sotto traccia. Tra accortezza ed alla ricerca di significative alleanze. E con la scusa degli auguri non sono mancati in questi giorni importanti incontri e sondaggi sempre più ragionati.

Stasi. L’attuale sindaco è al lavoro per recuperare consensi, specie nel suo stesso zoccolo duro. L’aver messo in secondo piano sistematicamente la giunta ed i consiglieri di maggioranza, le uscite da frontman con tanto di dialetto non agevolano di certo l’immagine ormai sbiadita del Masaniello convincente di qualche anno addietro. Intercettare, fatigar, forse troppi i soldi sbandierati rispetto ai risultati visibili in città non sono di certo un grosso vantaggio. E poi chi amministra è molto più facilmente attaccabile, una legge non scritta della politica locale. Non mancano i supporter, c’è chi è contento per l’operato, ma non sono mancati di certo gli errori dettati forse anche da un po’ di inesperienza. Altro tema molto caldo, solo apparentemente sottovalutato, la classe imprenditoriale della città allargata ed un toto sponsor ormai partito.

Chi sponsorizzerà chi, e soprattutto, perché. Le ultime. Pasqualina Straface e Giuseppe Graziano hanno messo con tanto di voto, un bel masso al cospetto del cammino del fronte scissionista. Una chiara presa di posizione politica, che di certo avrà ripercussioni sull’azione amministrativa degli stessi. Impossibile non attendersi una risposta dal gruppo nostalgico di chi sta lavorando per il ritorno ai due comuni distinti. Un gruppo sempre più variegato, esperto e capace, che certamente continuerà la battaglia. Che piaccia o no. Intanto iniziamo il 2023 da città unica, e si spera, con un pizzico di buon senso ed ottimismo in più, senza veleni e sfotto, che visto le condizioni della città, appaiono miseramente fuori luogo.