Bancarotta fraudolenta, raggiri al sistema fiscale nazionale dell’Iva e accumulazione indebita di beni per 70 milioni di euro: queste le accuse contestate a 6 imprenditori impegnate in attività imprenditoriali nel settore della produzione di calcestruzzo e della raccolta dei rifiuti nella Sibaritide. In azione i finanzieri del Comando di Cosenza, guidati dal colonnello Danilo Nastasi.
Le Fiamme gialle hanno eseguito un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari: 4 le persone poste agli arresti domiciliari e 2 quelle finite in carcere. Gli indagati sono tutti di Corigliano-Rossano.
I nomi degli arrestati
Ai domiciliari: Nilo Urso, 46 anni, Pasquale Madeo, 60 anni, Filomena Caputo, 63 anni e Francesco Sprovieri, 54 anni. Sono invece 24 le ditte o persone giuridiche sottoposte a sequestro dal Gip di Castrovillari, Lelio Festa. GLI AFFARI DELLA FAMIGLIA CAPUTO (I Caputo tra calcestruzzo, rifiuti e politica).









