Corigliano-Rossano. Ora vediamo se basta il leader per risolvere i problemi (di Fabio Menin)

di Fabio Menin 

Un’amministrazione che nasce nel segno della continuità con qualche novità nel senso di una serie di accordi politici che arricchiscono il percorso, ma che restano fuori dalla giunta che è di strettissima osservanza filo-Stasi, ci fa comprendere come il coltello dalla parte del manico coi voti che ha a disposizione resta nelle mani del sindaco a cui rinnoviamo gli auguri di buon lavoro.

Ci aspettavamo che la giunta proseguisse la falsariga della precedente, dove Stasi ha voluto solo suonatori di violino ed ha evitato di mettere gente che sapesse dialogare con cognizione di causa. Anche adesso è così, contento lui restano aperti i problemi che abbiamo evidenziato più volte. Il consiglio comunale però ha qualche elemento di esperienza politica che potrebbe elevare il dibattito sulle questioni aperte. Allora vediamo come si misura adesso il cammino.

Punto primo: trasporti. L’amministrazione si trova davanti a un isolamento storico della nostra area e a un ente ferroviario che non sa (o non vuole?) risolvere il problema di una galleria, tra l’altro in un contesto geologico di calcare mischiato ad argille e rocce sedimentarie senza particolari problemi, quindi non particolarmente complesso da risolvere e con questa scusa rinvia l’elettrificazione, mentre ci sarebbe bisogno di un raddoppio della linea per rendere l’elettrificazione in grado di migliorare la velocità media di crociera. Vediamo come finisce la querelle sulla deviazione di Sibari innescata con polemica con Cassano e vediamo se Flavio Stasi sa dialogare col territorio o non è proprio capace per natura individualistica.

Statale 106: vediamo se l’amministrazione sa orientare le decisioni dell’Anas verso una soluzione compatibile con il territorio e soprattutto se saprà impostare il progetto per collegamento con Crotone. Stasi lamenta una certa sordità dell’Anas ai suoi richiami. Un modestissimo consiglio di un  non addetto ai lavori: se l’interlocuzione fosse tra i sindaci di Corigliano-Rossano, Mirto-Crosia, Cassano, Trebisacce e l’Anas non credo che le orecchie  dell’ente resterebbero sorde.

Sanità. Dopo le sciagurate vicende di chiusura reparti, posti letto e distruzione di 2 ospedali funzionanti a cura dei governi di tutti i colori, adesso col nuovo ospedale già quasi pronto nella struttura cosa è capace di fare Stasi? La programmazione sanitaria è della Regione, ma Stasi ha una sua proposta? Facesse una riunione di esperti tra cardiologia, oncologia, medicina generale, ortopedia, e qualcos’altro, concordata col territorio cioè con gli altri sindaci e stilasse una bozza di proposta per la Regione. E’ in grado di far partire la nuova struttura con tutto funzionante secondo le esigenze nel prossimo mandato? Vediamo se basta il leader stravotato come un Messia che si guarda allo specchio tra le folle del lago Tiberiade, per avere un nuovo ospedale funzionante o se ci vuole qualcosa in più. Poi è in grado l’amministrazione di programmare una medicina di centro territoriale che riorganizzi il servizio dei medici di base?

Rifiuti. Questo è un tasto dolente che rivela un fianco scoperto non solo di Stasi e di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, ma anche dei cittadini di Rossano. Basta farsi un giro per le contrade o per le spiagge e vedere quale scarsa attenzione c’è alla pulizia. Non dimentichiamo che per settimane siamo rimasti coi rifiuti comunali per strada. Visto che abbiamo una regione incapace di mettere in atto qualunque programmazione è in grado il sindaco insieme a tutto il consiglio comunale di programmare  un impianto polivalente  da proporre come progetto europeo che copra il bacino della Sibaritide (quindi con un accordo di programma insieme ai sindaci del territorio) e sia in grado di riciclare e produrre nuova materia riciclata  dalla raccolta differenziata? Un impianto pilota che richiede competenze un po’ più serie di quelle sinora dimostrate da Ecoross, brava a organizzare  i turni per i propri interessi  e ricavare quattrini dal nostro umido dei rifiuti con un impianto di biogas. Cioè noi gli diamo la benzina gratis e quelli se la rivendono a caro prezzo. Credo che da un’operazione simile il comune avrebbe dovuto guadagnare qualcosa, perché la materia prima glie la forniscono i cittadini. Non avrei concesso la licenza senza una contropartita.

Questi sono alcuni dei temi aperti con soluzioni da discutere. Se Stasi vuol trascorrere cinque anni a vivacchiare democristianamente come ha fatto sin qui, con qualche occhio alle contrade dimenticate, ma senza voli pindarici (che non potrebbe fare per mancanza di formazione culturale personale, ma questo non è un delitto o questione irrisolvibile) lascerebbe in eredità pesanti questioni.

I migliori auguri e speriamo che oltre alle facce della folla che lo applaude allo specchio, sappia guardare anche alle spalle della folla cosa c’è.