Corigliano-Rossano, scoperta frode fiscale da 109 milioni: ipotesi di autoriciclaggio per una ditta di pneumatici

All’alba di oggi la Guardia di Finanza ha sgominato un vasto giro di frodi fiscali e autoriciclaggio nel settore della commercializzazione di pneumatici, con base operativa a Corigliano-Rossano. Sei le persone coinvolte nell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal dottor Alessandro D’Alessio: una è finita agli arresti domiciliari, per un’altra è stato disposto l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria e per altre 4, invece, è stata disposta la sospensione dell’attività professionale e commerciale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’organizzazione avrebbe emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti con l’obiettivo di azzerare il debito Iva verso l’erario. Il giro d’affari contestato supera i 109 milioni di euro, con 40 milioni di euro di volume non dichiarato e una evasione Iva stimata in oltre 8 milioni di euro. Parte del profitto illecito – oltre 500 mila euro – sarebbe stato reinvestito nell’acquisto di capannoni e appartamenti, configurando l’ipotesi di autoriciclaggio. La ditta al centro dell’inchiesta opera nel campo degli pneumatici a Corigliano. L’operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza con il supporto della Compagnia di Corigliano-Rossano, ha eseguito le misure cautelari e i relativi sequestri disposti dall’autorità giudiziaria. L’ultima indagine condotta dai finanzieri della Compagnia cittadina è praticamente una “coda” dell’operazione da loro stessi conclusa lo scorso 16 luglio che aveva portato al sequestro d’una nota attività di rivendita di gomme – la “Rizzuti Pneumatici” – ubicata lungo la Strada statale 106 jonica: