Corigliano-Rossano. Violenze e intimidazioni in un centro disabili, arrestati educatore e oss

Sette disabili vittime della crudeltà di chi avrebbe dovuto prendersene cura. La Procura di Castrovillari informa che questa mattina a Corigliano – Rossano, i militari del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza dispositiva di 3 misure cautelari, degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti soggetti (due operatori sociosanitari ed un educatore. Si tratta di Francesco Ritacco, Luciana Antoniotti e Grazia Fusaro), ritenuti responsabili, in concorso, a vario titolo, di reiterate condotte di “maltrattamenti nei confronti di persone disabili”. Nel corso delle indagini, sono stati raccolti, nei confronti degli indagati, gravi indizi di colpevolezza perché in tempi diversi ed in relazione al numero delle persone offese, con reiterati atti di vessazione e di violenza sia fisica che psicologica, o comunque non intervenendo per impedire l’evento, pur avendone l’obbligo giuridico, maltrattavano ciascuno con diverse azioni, le persone offese tutti ragazzi diversamente abili seguiti di un centro diurno con sede a Rossano, a loro affidati per ragioni di cura, educazione, vigilanza e custodia.

L’inchiesta sul centro disabili

L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari è scaturita da una complessa attività infoinvestigativa posta in essere dai militari di Corigliano Rossano, ed ha permesso di evidenziare, a livello di gravità indiziaria condivisa dalla prima valutazione del giudice ed in attesa delle confutazioni degli indagati, il clima di terrore e crudeltà a cui erano sottoposti le vittime all’interno di una onlus per l’assistenza delle persone disabili operante nell’area urbana di Rossano. L’indagine, sviluppata attraverso attività tecniche (audio-video) e correlati servizi di osservazione, ha consentito di ricostruire a livello di gravità indiziaria ed in attesa dei successivi sviluppi la condotta posta in essere dagli odierni indagati in un periodo che va dall’autunno 2021 all’aprile di quest’anno, consentendo di: evidenziare i plurimi comportamenti vessatori, mortificanti, violenti e degradanti posti in essere nei confronti degli ospiti disabili della struttura per disabili oggetto di investigazione, i quali acquistano maggiore gravità, in quanto realizzati proprio da coloro che avrebbero dovuto tutelare persone caratterizzate da particolare fragilità psichica.

Violenze e intimidazioni ai danni di sette disabili

Gli investigatori hanno documentato il sistematico riscorso all’intimidazione ed alla violenza per mantenere il controllo della struttura, i cui tratti di violenza e crudeltà hanno ingenerato un vero e proprio clima di terrore tra i ragazzi, al fine di consolidare il proprio potere all’interno della struttura, alternando minacce, aggressioni vere e proprie, nonché la famigerata “terapia del dolore”, utilizzata in particolare su una delle vittime, non solo per scopi educativi ma per sfogare – da parte di uno degli arrestati – i propri istinti sadici; – accertare che le condotte maltrattanti poste in essere dagli indagati sono da considerarsi tutt’altro che episodiche, costituendo viceversa un modus agendi dagli stessi reiterato in numerose e recentissime occasioni. Nel corso delle investigazioni si è evidenziata la drammaticità delle condizioni delle persone particolarmente fragili, ritenute, nelle valutazioni incidentali sin qui compiute, vittime innocenti di un sistema che il gip non esita a definire piegato agli istinti personali e sadici di uno degli indagati. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti nelle proprie abitazioni al regime degli arresti domiciliari.