Coronavirus, 13° giorno: il messaggio di Conte agli italiani

Il messaggio del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte agli italiani su emergenza Covid-19

Il messaggio di Conte – Quello di Conte è praticamente un messaggio alla nazione: “Siamo un Paese forte, che non si arrende. È nel nostro dna. Stiamo affrontando la sfida del Coronavirus che non ha colore politico e deve chiamare a raccolta l’intera nazionale perché si vince con l’impegno di tutti. Siamo sulla stessa barca, chi ha il timone ha il dovere di indicare la rotta, dobbiamo fare uno sforzo in più, dobbiamo farlo insieme”. Il premier ha spiegato che le misure allo studio servono a contenere il contagio perché “nonostante gli sforzi non è possibile rafforzare le strutture sanitarie in breve tempo”. Una certa percentuale di persone contagiate, ha continuato il premier “necessita di assistenza continuata in terapia intensiva. Finché i numeri sono bassi, il Ssn può assisterli efficacemente, ma in caso di crescita esponenziale non solo l’Italia ma nessun Paese al mondo potrebbe affrontare una situazione del genere”. In ogni caso, Conte ha spiegato che “il ministro Speranza ha predisposto un aumento del 50% dei posti di terapia intensiva e del 100% dei posti di terapia subintensiva”.

“Dobbiamo essere consapevoli che nonostante gli sforzi non è possibile potenziare le strutture sanitarie in breve tempo. Per questo il nostro primo obiettivo deve essere il contenimento del contagio”.

“Dobbiamo assumere un comportamento responsabile – continua – lavare le mani spesso, starnutiamo e tossiamo in un fazzoletto o nella piega del gomito, manteniamo un metro di distanza nei contatti sociali, evitiamo abbracci, strette di mano, luoghi affollati. Da domani al 15 marzo saranno sospese le attività didattiche nelle scuole e nelle università e non si svolgeranno manifestazioni sportive con la presenza del pubblico in modo da prevenire ulteriori occasioni di contagio”.

Poi richiama l’attenzione sul sostegno dell’Ue: “L’Europa dovrà venirci dietro e sostenere questo nostro sforzo. Chiederemo all’Ue tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno per sostenere le nostre famiglie, le nostre imprese”.

E annuncia un piano straordinario di opere pubbliche: “Dobbiamo immettere nuova finanza nell’economia e realizzare le infrastrutture che servono. E per alcuni investimenti valuteremo la possibilità di applicare il modello del ponte Morandi, che ci insegna che quando il nostro Paese viene colpito sa rialzarsi, sa fare squadra, sa tornare più forte di prima. Il modello Genova diventerà il modello Italia e usciremo insieme da questa emergenza, sapremo superare questa difficoltà e riaffermarci in tutto il nostro valore. E quando questa emerganza sarà terminata, volgeremo lo sguardo indietro, orgogliosi di come un intero Paese ha affrontato con coraggio e determinazione questa emergenza, deciso a rialzare la testa.  Donne e uomini che si sono mostrati disponibili a rinunciare a qualcosa pur di mostrare un gesto di disponibilità ai più fragili”.

Oltre 3mila contagi, 107 morti – L’ultimo aggiornamento del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, porta a oltre 3mila il numero delle persone contagiate in Italia (3089). Di queste, “2706 sono i contagiati attivi in Italia, di cui 1344 ricoverati e 295 in terapia intensiva“. Le vittime dell’epidemia sono 107 (il 3,47% del totale dei contagiati, in lieve aumento rispetto al 3,15% di ieri), mentre è salito sia in termini assoluti che percentuali il numero dei guariti: sono 276 (l’8,94%).

Le nuove regole – Nella tarda serata il governo varerà le nuove regole, valide per un mese in tutto il Paese, sulla base delle indicazioni ricevute dal comitato scientifico, come spiegato da alcuni dei capigruppo che hanno partecipato alla riunione di Palazzo Chigi. Allo studio anche il raddoppio dei posti in terapia intensiva e nei reparti di pneuomologia. L’ultima bozza del decreto, oltre alla sospensione delle lezioni di scuole e università fino al 15 marzo, prevede altre misure valide fino al 3 aprile. Tra queste, l’annullamento di viaggi d’istruzione e qualsiasi altra uscita didattica. Lo smart working sarà possibile “anche in assenza degli accordi individuali“. Tra le prescrizioni igienico-sanitarie c’è l’uso della mascherina “solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate”. Passando a centri sportivipalestre e piscine: possono rimanere aperti, ma “a patto che rispettino le norme di igiene“. Si valuta anche una terza zona rossa nel Bergamasco, che potrebbe comprendere Comuni come Nembro e Alzano Lombardo. Si cercherà anche di capire quali saranno invece le misure dell’esecutivo in campo economico per sopperire alla conseguente crisi di alcuni settore chiave.