Coronavirus, anche in Calabria gli speculatori (di mascherine) sono pronti alla Fase 2

Egregio direttore,

se vuole dargli spazio le indico due precisazioni sui dubbi sollevati alla precedente segnalazione (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-ce-qualcuno-che-sta-guadagnando-e-molto-grazie-al-coronavirus/).

Qualcuno ha scritto che la Consob ha predisposto lo stop per tre mesi delle operazioni delle vendite allo scoperto ed è verissimo ma solo dal 17 marzo quando ormai il “sacco di Milano” ed in generale di tutte le borse era già avvenuto tra il 12 e il 13 marzo come riportato nell’articolo precedente pubblicato da Iacchite’. 

https://www.google.it/amp/s/www.repubblica.it/economia/2020/03/17/news/coronavirus_la_consob_vieta_le_vendite_allo_scoperto_per_tre_mesi-251569549/amp/ (qui la conferma che lo stop è avvenuto solo il 17 marzo) 

La seconda precisazione è sul sarcasmo della tesi complottista, fatto sta che già a novembre 2019 il fondo speculativo Bridgewater aveva scommesso miliardi di euro sui fallimenti dei mercati azionari di tutto il mondo a marzo 2020 (casualità? Magari sì, però mostrare sarcasmo per la tesi opposta è al quanto azzardato…)

Anche il Wall Street Journal (il quotidiano della finanza più importante del mondo)  nell’ edizione del 22-11-2019 parlò di questa strana operazione ( https://www.wsj.com/articles/bridgewater-bets-big-on-market-drop-11574418601 )

Ciò premesso,

Ecco la fase 2 di coloro i quali in Calabria stanno facendo i soldi (e molti) grazie al coronavirus.

Finito il business delle speculazioni in borsa, dato lo stop (tardivo) imposto dalla CONSOB alle operazioni di vendite allo scoperto, coloro i quali hanno guadagnato stanno investendo nel business del momento ovvero le mascherine .

Indiscrezioni provenienti dalla cooperativa Seatt (la Coop della famiglia dei Cinghiali) parlano di alcuni lavoratori che insieme ad altri nuovi assunti andranno a lavorare in una neonata società creata appositamente per produrre le mascherine anche se fa gola pure l’idea di riconvertire partendo della produzione di società esistenti per attingere al fondo di 50 milioni di euro di soldi pubblici messi a disposizione dallo Stato tramite invitalia.

I protagonisti del business?  I soliti noti spregiudicati nel cerchio magico del Cinghiale Tonino Gentile. Stanno temporeggiando perché devono fare le cose seguendo la legge (per loro è una cosa non facile…) in quanto devono avere il nulla osta dell’Istituto Superiore di Sanità sulla qualità delle predette mascherine oltre che per avere i macchinari idonei a produrle. E pare abbiano impiegato tanto tempo vista la situazione caotica che si è creata ma se vi fermate a ragionare sul volume di affari che gli si pone davanti capirete come l’abbiano fatto con piacere essendo un mercato con una domanda altissima e pochissimi settori attivi che possono soddisfarla.

Essendoci poi dirigenti che provengono dalla scuola di formazione dell’ormai celeberrimo Domenico Pallaria a decidere dell’acquisto dei presidi sanitari capite bene che gli intrallazzieri politici avranno un’autostrada davanti a loro, fermo restando che il mercato sarà amplissimo anche al di fuori degli acquisti della Regione e dello Stato, insomma un nuovo Eldorado che fa passare in secondo piano anche l’ultimo appalto aggiudicato dall’Asp di Cosenza alla Seatt di “soli” 1.290.000€.

Nella fase 1  dell’emergenza Covid-19 in cui la stragrande maggioranza degli italiani è a casa di mascherine ne servono 130 milioni al mese ma nella fase 2 potendo uscire tutti o quasi vi rendete conto di quante ne serviranno? https://www.google.it/amp/s/www.corriere.it/cronache/20_marzo_21/coronavirus-caccia-130-milioni-mascherine-mese-333e0922-6bb1-11ea-8bdc-8d7efa0d8720_amp.html

I seguaci del Cinghiale hanno avuto già a fine febbraio l’intuizione (o informazioni riservate da Roma?) di capire ciò che ora è chiaro a tutti cioè che le mascherine saranno obbligatorie per legge nella fase 2  ovvero non si potrà uscire senza mentre oggi seppur vengono usate non sono vincolate da un’apposita Legge dello Stato, quindi capite bene che il volume di affari per chi si è mosso per tempo è immenso (tutti i circa 2 milioni di calabresi dovranno averne scorte per poter uscire tutti i giorni, come anche tutti gli italiani) e durerà almeno fino al prossimo inverno in quanto pare che il vaccino non si avrà prima, giusto il tempo di macinare tantissimi quattrini.

Lo stesso commissario nazionale per l’emergenza, il calabrese Domenico Arcuri ha affermato che a breve si coprirà il 50% del mercato delle mascherine grazie alla riconversione di grandi aziende https://www.google.it/amp/amp.ilsole24ore.com/pagina/ADzfmAH  e quindi la domanda sorge spontanea: il restante 50% chi lo coprirà ? Semplice, sarà occupato in parte dalle importazioni dall’estero ed in parte, regione per regione, da personaggi che nel momento di confusione generale hanno avuto la freddezza e la scaltrezza di muoversi per tempo e ne hanno avuto la possibilità sia economica sia politica.

Lettera firmata