Coronavirus, Corigliano-Rossano. Stasi: “Altri due concittadini positivi ricoverati a Cosenza”

Il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, nel suo bollettino di ieri sera, ha annunciato che ci sono altri due casi positivi. Adesso i ricoverati della città jonica all’ospedale di Cosenza sono saliti a 10. Gli ultimi due casi si sono palesati durante la giornata di ieri. Sono risultati positivi al test del tampone e ora si trovano ricoverati, uno nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, l’altro in isolamento nel presidio ospedaliero di Rogliano. Uno dei due contagiati è un medico di base. A Corigliano-Rossano vi sono oltre 150 persone collocate in quarantena sanitaria obbligatoria.

Ma ecco alcuni stralci del post di ieri sera di Stasi. 

“… Intorno alle 19.30 ho fatto un giro in macchina. La città era deserta. Sulla statale avrò incrociato due autotrasportatori ed un’ambulanza. Sembrava una scena da film, ma sono convinto che tutto questo era necessario. Anche io sono a casa stasera, come tutti quanti voi, come i dipendenti dei supermercati che ci consentono di poter fare la spesa e, spero, come un po’ di persone delle forze dell’ordine che ogni giorno stanno per strada per la nostra sicurezza.

Stasera Corigliano-Rossano è davvero un’unica grande famiglia, ognuno nelle proprie case, ma uniti, per far passare la nottata.

Abbiamo due concittadini risultati positivi… Erano concittadini sotto osservazione perchè sintomatici, già in quarantena, e sono stati già ricoverati a Cosenza. Mi aggiorneranno più tardi delle loro condizioni, e domani mi informerò sulle condizioni di tutti.

Non vi aggiungo altro. Su tutto il resto, su ciò che funziona e che non funziona, su ciò che manca e su quello che stiamo facendo per resistere al meglio, vi aggiornerò bene domani.

Vorrei potervi dire ogni sera “non ci sono nuovi positivi”, non sempre posso, però il trend in città non è alto, e dobbiamo lottare per farlo abbassare sempre di più, come stiamo facendo ora, stando a casa.

Corigliano-Rossano è un’unica grande famiglia in guerra, che combatte restando a casa. Dieci di noi sono stati feriti, e dobbiamo combattere anche per loro, sempre più convinti che ne usciremo.

Grazie per combattere insieme a me.

Il sindaco