L’Italia s’è desta. Flotilla. In migliaia ai cortei di Roma e Milano, lacrimogeni a Bologna

Proseguono le proteste in Italia in sostegno della missione diretta a Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese, dopo l’abbordaggio della Flotilla da parte di Israele. Oggi, giovedì 2 ottobre, cortei e manifestazioni, organizzati dal Global Movement to Gaza e da altre decine di organizzazioni sociali e sindacali, stanno animando tutte le principali città italiane, da Milano fino a Roma, passando per Torino, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo.

Decine di migliaia di persone in strada. Cortei e occupazioni universitarie in tutto il Paese. L’Italia è scesa di nuovo in piazza in risposta all’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana.

A Torino il corteo è partito da piazza Castello, dietro lo striscione “Gaza ha vinto nonostante il dolore”, dell’Associazione dei palestinesi in Italia. Uno spezzone del corteo di Torino – al quale stanno partecipando oltre ventimila persone – si è staccato dalla manifestazione e ha devastato le Officine grandi riparazioni dove domani sono attesi per una serie di incontri la presidente della Commissione Europea Ursula von der LeyenJohn Elkann e Jeff Bezos. In circa duecento a volto coperto hanno sfondato i cancelli e vetri, divelto fioriere e porte, distrutto sedie e tavoli con aste, torce e fumogeni. I manifestanti sono stati poi allontanati dalla polizia.

“Siamo in ventimila ma non siamo soli, con noi c’è tutta l’Italia in piazza”. Cosi’ dal microfono i manifestanti che stanno partecipando a Torino al corteo a sostegno del popolo palestinese. “La nostra forza è la forza del popolo palestinese che da anni lotta contro il genocidio e oggi noi qui siamo l’equipaggio di terra della Flotilla”.

I cortei a Roma e Milano

Roma sono oltre 10 mila i manifestanti. Lo striscione “Gaza, we are coming” ha aperto la marcia dal Colosseo a Piramide, tra le bandiere palestinesi e quelle di sindacati e partiti: Usb, Cobas, Avs, Potere al Popolo. Piazza dei Cinquecento, ribattezzata dai manifestanti “Piazza Gaza”, è stata il cuore della mobilitazione.

A Milano sono in 15mila i partecipanti alla manifestazione ‘Blocchiamo tutto per Gaza’, organizzata dai centri sociali. Sventolano bandiere della Palestina e intonano cori “contro il genocidio a Gaza” e per la “Palestina libera”. Il corteo si è poi diretto a piazza Duomo. Al momento non sono state segnalate criticità, se non disagi per il traffico, bloccato o congestionato per via di strade chiuse e corsie preferenziali occupate. Il corteo pro Palestina di Milano, partito da piazzale Loreto, è proseguito tra musica, slogan, fumogeni e qualche protesta da parte degli automobilisti bloccati nel traffico. Le strade dove sfilano i pro-Pal sono state chiuse alle auto. In testa al corteo ci sono le camionette della polizia. Al momento non si registrano tensioni. In tanti, tra gli automobilisti bloccati, hanno espresso il loro sostegno al passaggio dei manifestanti, abbassando il finestrino, applaudendo o suonando il clacson e ripetendo gli slogan.

Lacrimogeni a Bologna, tensione a Napoli e Firenze, in strada a Palermo 

Momenti di tensione a Bologna. Il corteo si è avvicinato a piazzale Medaglie d’Oro di fronte alla stazione Centrale di Bologna, urlando “blocchiamo tutto” e “fateci passare, i lavoratori vogliono passare”. Le forze dell’ordine erano schierate a difesa dell’edificio, di fronte al quale nella mattinata si sono verificati degli scontri. Per far allontanare i manifestanti sono stati usati i lacrimogeni. Il corteo si è diviso in più parti.

I manifestanti si erano già scontrati con le forze dell’ordine nel pomeriggio. Il corteo studentesco emiliano, dopo aver attraversato via Oberdan e via Rizzoli, ha poi raggiunto piazza Maggiore, luogo di raduno per la manifestazione lanciata dal sindacato Usb. Dalla piazza si sono sollevati i cori “Governo Meloni, dimissioni”, “Palestina libera”, “liberi tutti e libere tutte”, mentre di fronte alla basilica di San Petronio si sono radunati a migliaia. Il corteo è quindi partito attraversando piazza del Nettuno e procedendo in via Ugo Bassi. Dietro allo striscione, tra i manifestanti sventolano le bandiere di Potere al Popolo, Usb, Cambiare Rotta, Osa.

Firenzetensione alla stazione Santa Maria Novella, dove i manifestanti hanno sfondato il cordone della polizia e hanno bloccato il traffico ferroviario.

Tensione a Napoli: corteo cerca di entrare in porto, respinto dalla polizia

Momenti di tensione a Napoli durante il corteo in risposta all’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina militare israeliana. I manifestanti, partiti in corteo da piazza del Carmine, si sono diretti verso l’imbocco del porto commerciale di Napoli, per protestare contro l’arrivo della nave Msc Edith II contestando i rapporti della compagnia di navigazione con Israele. Le forze dell’ordine hanno bloccato i manifestanti all’ingresso del porto; ne sono nati momenti di tensione durante i quali i manifestanti hanno cercato di forzare il blocco, respinti dalla polizia.

PALERMO

Il corteo pro Palestina in corso a Palermo ha lasciato invece la zona di piazza Politeama, dove è allestito il Villaggio dell’esercito, per dirigersi prima su via Roma e poi su via Amari, verso il porto della città. A seguire i manifestanti gli agenti antisommossa e un elicottero che continua a sorvolare il centro.

Le università stanno diventando il motore delle proteste: occupazioni e presidi sono stati segnalati in decine di città. “Se cercano di fermare chi porta aiuti in mare, noi continueremo da qui. Siamo l’equipaggio di terra, e non ci fermeremo”, scrive l’Udu, l’Unione degli universitari, che chiede agli atenei di rompere i rapporti con enti legati all’occupazione israeliana.

Ad Ancona i centri sociali e l’Usb hanno annunciato un blocco del porto, così come a Napoli e Genova. Mentre dal mondo della sanità arriva l’adesione massiccia al flash mob “Luci sulla Palestina”: 225 ospedali illuminati e decine di migliaia di operatori presenti all’iniziativa. Un’onda che attraversa il Paese da Nord a Sud.