Cosenza 2016, ecco chi ha fatto crollare la reputazione della famiglia Manna

Qualche giorno fa il sindaco di Lodi è stato arrestato per aver alterato lo svolgimento della gara per l’affidamento di due piscine.
A Cosenza. come tutti sapete, c’è una bella struttura al confine con Rende, in contrada Campagnano. Vi risulta che sia mai stata indetta una gara per affidarla a qualcuno?

Cogeis ovvero la famiglia Manna gestisce da anni la piscina comunale di Cosenza, ma senza mai aver vinto una gara. Diciamo che fu un regalo di Giacomo Mancini il Vecchio, che soffriva di simpatie e antipatie e al capostipite della famiglia Manna, Giancarlo, e ai suoi (tanti) figli, era evidentemente legato da un rapporto di assoluta fiducia.

Per molti, troppi anni, nessuno di noi si è messo a vedere se questa piscina funzionasse o meno, se pagasse i dipendenti, se rispettasse le condizioni di sicurezza e così via. 

giancarlo

Dopo la tragedia del piccolo Giancarlo annegato nelle sue acque il 2 luglio 2014, finalmente in molti hanno aperto gli occhi. E così, oltre ai fatti che adesso costituiscono prove per un processo che finalmente si preannuncia equo e giusto, si sono aggiunte tante altre criticità che hanno fatto crollare l’alta reputazione di cui godeva la famiglia Manna per la gestione della struttura.

La manutenzione ordinaria risultava essere totalmente assente: mancava la pulizia giornaliera nei locali spogliatoi, docce rotte e mal funzionanti che per tre settimane consecutive hanno erogato solo acqua fredda, lucernari offuscati da depositi atmosferici, vasche che andrebbero tinteggiate e via dicendo.

Se per i frequentatori della piscina il fatto è apparso inspiegabile, data la fama e la grossa utenza, la spiegazione di ciò non è del tutto un mistero: i coordinatori addetti alla pulizia e alla manutenzione dell’impianto sono stati licenziati. Il vero mistero resta il perché una struttura da sempre definita fiore all’occhiello della città non potesse più permettersi di pagare i lavoratori, molti dei quali erano impiegati lì dal 1992.

piscina campagnano

La storia non è certo semplice considerando il fatto che la piscina ha due società proprietarie: l’isotermica Gnisci, ditta che gestisce l’impianto tecnico e di pulizia e la Cogeis (diretta dal presidente Carmine Manna, Assessore al Comune). Che ormai da un anno giocavano ad un rimbalzo di palla per non assumersi responsabilità sul mancato pagamento dei propri dipendenti. Ovviamente i diretti interessati, dopo lunghe trattative e false speranze, hanno avuto il benservito sia dalla Gnisci (dalla quale dipendevano direttamente) che dalla Cogeis (con la quale quest’ultima ha stipulato un contratto di servizio proprio per la pulizia e manutenzione dell’impianto).

Dato che la Cogeis non versava le quote alla Gnisci (come da patto stipulato), quest’ultima non pagava i dipendenti. E arrivò anche la proposta indecente: la
Gnisci licenziava i coordinatori addetti alla pulizia e manutenzione dell’impianto e questi venivano riassunti dalla Cogeis a patto che rinunciassero al 50% delle mensilità arretrate (che ovviamente non erano poche).

MannaCarmine

All’assurda proposta giustamente i lavoratori non hanno ceduto ed è tuttora in atto una causa, con un’ingiunzione di pagamento verso le società proprietarie e il Comune, alla quale Carmine Manna, il figlio maggiore di Giancarlo (quello che sta facendo di tutto per distruggere l’opera del padre), non si è neanche degnato di rispondere.

E dopo il danno poi è arrivata anche la beffa: “A noi – ha dichiarato un ex dipendente – ci hanno sbattuto in mezzo ad una strada, con famiglia da sfamare, e loro hanno assunto nuovo personale. Mi piacerebbe sapere se vengono pagati e come mai per noi senza spiegazione precisa e reale, i soldi non c’erano”.

Ma sulle modalità di gestione della piscina dopo la morte del piccolo Giancarlo, sono tanti i punti di domanda ai quali nessuno ha voluto (o potuto) rispondere. Carmine, del resto, dal 2013 è entrato nella giunta di Occhiuto e da quel momento in poi, come si dice a Cosenza, si è dato il via alla stagione dello sciacqua Rosa e viva Agnese.

E’ vero che la piscina non paga il fitto al Comune da anni? Come mai le fatture delle utenze, compreso il gas per riscaldare l’acqua arrivavano (e non sappiamo se arrivano ancora) agli amministratori Cogeis intestate come Comune e il dott. Manna le faceva girare all’Ufficio protocollo del Comune?

Eppure, la Cogeis della famiglia Manna tutto sembra tranne che una “casa caduta”. Gestisce di tutto ma pochi o forse nessuno sa con quali risultati.

Ha gestito per tre anni la piscina comunale di Villapiana con rescissione anticipata “diplomaticamente” consensuale; il Centro Polivalente di Serra San Bruno chiuso da più anni con insolvenze economiche con fornitori, personale e gestori utenze (luce, acqua, gas); la piscina comunale di Lamezia Terme (dove l’ex Sindaco Gianni Speranza ha chiesto l’allontanamento immediato dell’azienda di gestione stracciando il contratto); la piscina comunale di Malito (attualmente chiusa) e la struttura per anziani, la Casa di Riposo “Emma Gagliardi” (anch’essa chiusa).

Insomma, una “carriera” che sembra quasi la copia conforme di tutte le imprese di Mario Occhiuto, portate dritte dritte al fallimento.

Ma queste sono solo le attività ufficiali. E’ chiaro che dietro c’è dell’altro. I Manna (Carmine e Francesco soprattutto) gravitano nei salotti della politica da più tempo.

Orlandino Greco
Orlandino Greco

Le ultime: l’impresa di Francesco Manna ha raccolto una manciata di voti candidandosi come sindaco a Castrolibero per favorire Orlandino Greco, altro amico di affari. Poi la grande mobilitazione per la poltrona di Rende (a Rende esiste una piscina, ferma per motivi “burocratici” da molti anni!).

manna

Marcello Manna (che oggi difende Carmine dall’accusa di omicidio colposo per la morte del piccolo Giancarlo) è il cugino diretto di Giancarlo Manna (il capofamiglia, indiscusso patron della baracca), nemico giurato di Sandro Principe per vecchi interessi: edilizia, piani regolatori e non ultimo il Rende Calcio e la retrocessione dalla serie C2 con conseguente “buco” societario.

Ogni denuncia, anche la più legittima, la più chiara, la più evidente è stata sempre gestita, supportata e insabbiata con la complicità di dirigenti quali il dottor Giovanni Cuconato all’Agenzia del Lavoro di Vaglio Lise e il dottor Giuseppe Cantisano, ex responsabile (fino a giugno 2015) dell’Ufficio dell’Ispettorato del Lavoro di Cosenza, il quale ricopre ancora il ruolo di Consigliere Regionale della FIN per quel che riguarda la Delega del Nuoto.

I consiglieri regionali e le cariche della FIN sono frutto di vere e proprie elezioni, e ogni società, in base a meriti sportivi con classifica annuale, ha nelle mani un pacchetto di voti a disposizione. Curiosità delle curiosità la sopracitata A.S.D. Cosenza Nuoto, per meriti sportivi (A1 Femminile pallanuoto, B Maschile pallanuoto, i tuffatori come il campione cosentino Giovanni Tocci e gli altri, i nuotatori e tutto il resto), ha tutti i “punti” che consentono alla stessa di essere maggioranza relativa. Che significa poter eleggere i suoi uomini. Che si traduce in suoi amici (vedi il Direttore dell’Ispettorato Giuseppe Cantisano, grande amico della famiglia Manna ed ovviamente non pagante in piscina!).

Insomma, coperture pesanti, che si aggiungono ad altre voci insistenti secondo le quali
la moglie di Carmine sarebbe la nipote di Alfredo Serafini, il procuratore capo di Cosenza predecessore di Granieri.
Nel frattempo, così, giusto per non perdere tempo, Carmine Manna è molto attivo anche nel settore dell’edilizia: 2/3 palazzine intorno alla chiesa Borromeo a Rende le ha costruite proprio Carmine. E anche quel complesso di palazzi sopra l’ospedale a Cosenza, di fianco al Vescovo Rosso per capirci, è andato ad ingrassare questo signore senza molti scrupoli.
Detto in due parole, siamo di fronte ad un “gigante del malaffare”. Che ha anche la faccia come il culo (come tutti i padroni arroganti) e vorrebbe ancora sedere in consiglio comunale e magari ancora tra gli assessori di Occhiuto per continuare a rubare e ad arricchirsi.
Anche questa, purtroppo, è Cosenza.