Cosenza 2016, il giochino delle elezioni? Facciamo perdere Lucio “lo straniero”!

Mentre Mario il cazzaro sguazzava con quella capra di Vittorio Sgarbi in una piazza 11 Settembre a dir poco scocciata dalle continue esibizioni di questi “coglioni” (come direbbe il critico d’arte) prestati alla politica, a poche centinaia di metri di distanza, su viale Trieste, si stava consumando l’ennesimo psicodramma di quella “chiavica” di partito che è diventato ormai il PD.

Lucio Presta ha annunciato per domani il suo ritorno a Cosenza ma non troverà un bel clima. Le cronache dei giornalisti di regime hanno già riferito ieri sera di un clamoroso battibecco tra Nicola Adamo e Mimmo Bevacqua. Il marito di Madame Fifì ha pesantemente apostrofato il collega accusandolo di scarso impegno per la campagna elettorale e, molto sottilmente, di “doppio gioco” a favore di Occhiuto. Praticamente, quello che ha fatto lui nel 2011.

Adamo-Nicola

Povero PD… Incapace persino di far scendere in campo i suoi (molto presunti) big e campioni di preferenze. Intanto, per oggi, aspettando l’arrivo di “Lucio Pallavicini caduto da cavallo”, Luigi Incarnato ha indetto una riunione di coalizione all’interno della quale scoppieranno ancora altri mal di pancia anche da parte delle altre “sigle”. Sì, perché, a quanto se ne sa, nessuno ma proprio nessuno digerisce più Lucio “lo straniero” e c’è addirittura chi chiede in extremis la sua testa per evitare una clamorosa sconfitta.

Eppure, guardando dati e numeri, che non tradiscono mai, Lucio Presta dovrebbe essere il favorito numero 1, anche se non dovessero mettere i ferri a Mario il cazzaro. E il PD si sa quanto sia al corrente delle cose che accadono nella DDA di Catanzaro.

Il PD parte dai 3.332 voti che rappresentarono la Waterloo del 2011 e spera chiaramente di aumentare quella cifra. Non sappiamo come, se non scenderanno in campo i (molto presunti) big, ma ci punta lo stesso.

Ennio Morrone cinque anni fa prese 3.118 voti e tre consiglieri ma due di questi, Roberto Bartolomeo e Francesco De Cicco, lo hanno lasciato per Paolini e Occhiuto e gli hanno tolto almeno un migliaio di quei voti.

manci

Giacometto Mancini e Salvatore Magarò, che 5 anni fa erano dentro la lista di Scopelliti, oggi sono con i “pidioti” e dovrebbero portare in dote almeno un migliaio di voti.

Più o meno come la lista dei loieriani, “Autonomia e Diritti”, di Cataldo Savastano, che a dire il vero nel 2011 arrivò anche a 1700 ma ha perso strada facendo molti sostenitori.

Mimmo Frammartino, alla guida di Italia del Meridione, il movimento di Orlandino Greco, viene accreditato di 1332 voti (quelli che prese nel 2011) mentre Franco Bruno, che 5 anni fa si presentò con Perugini per poi apparentarsi con Occhiuto e prendere addirittura un assessore (Rosaria Succurro!!!), oggi è ritornato all’ovile e parte anche lui da una cifra non da disprezzare: 1663 voti al primo turno.

Il quadro è completato dal PSI di Luigi Incarnato, che nel 2011 prese poco più di mille voti senza eleggere nessun consigliere, e dalle liste civiche “prestiane” (tra le quali anche quella del trasformista Gianpaolo Chiappetta), che secondo gli osservatori della politica cosentina saranno un grande flop.

Il “conto della serva” porterebbe Lucio Presta a circa 10mila voti, insufficienti a vincere le elezioni al primo turno ma più che buoni per arrivare ad un ballottaggio. Ma non è questo che preoccupa Lucio e i suoi (sempre meno convinti) fan.

A Cosenza, infatti, aspettando l’operazione della DDA e commentando le fasi della campagna elettorale, si fa strada un atteggiamento particolare ma per certi versi significativo di un clima che si respira per le vie della città. Quale? Sono in tanti a dire e magari anche ad adoperarsi per partecipare ad un “giochino”: quello di far perdere Lucio Presta anche se Occhiuto non dovesse essere della “partita”. E sembra che il “giochino” sia già bene avviato.

Lucio faccia pure gli scongiuri ma se continua così…