Cosenza 2016: No Metro Sì Party

Una cosa è certa: alle “convention” di Occhiuto non mi devo camuffare. Non rischio da un punto di vista fisico come quando vado ai raduni del PD.

E’ la seconda volta che mi reco ad una iniziativa promossa dall’ex sindaco e tutto fila liscio. La prima a piazza dei Bruzi, subito dopo la sua cacciata dal Comune, e oggi. L’occasione del raduno è la petizione lanciata dalle truppe di Occhiuto per raccogliere firme per dire no alla costruzione della metro leggera su viale Parco.

Un’opera che prima gli piaceva ed ora no. Lo abbiamo già spiegato. Non ci ritorno. Appena arrivato, in piazza, sono quasi accolto. Baci, abbracci e strette di mano. Devo dire che questi di Occhiuto sono tutti educati e ben vestiti. Gente perbene, che non lesina saluti e salamelecchi. Mi muovo tranquillo tra di loro. Tra pellicce e custumu da matrimonio.

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A salutarmi arriva anche chi non me lo aspettavo. Persone sul cui conto mi sono espresso con poca eleganza stilistica. Eppure ci tengono a salutarmi. Una lezione di stile che accetto volentieri e di cui va dato merito. Al netto, ovviamente di ogni ipocrisia e retorica. Scambio parole con tutti i presenti.

Ed ecco che la star della serata arriva. Un Occhiuto pimpante accolto da tutti i presenti, in sostanza solo ed esclusivamente il suo codazzo, che nelle occasioni esterne si traduce nella sua corte allargata.

Già, perché a vedere il “parterre”, non sembra una delle solite manifestazioni ambientaliste, composta da capelloni drogati che protestano contro l’ennesima grande opera inutile, tipo No Tav, No triv, No Ponte, piuttosto sembrano appena usciti da una serata all’Opera.

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Non c’erano ad esempio gli abitanti di via Popilia che sono tra quelli maggiormente interessati da questa inutile opera. Non c’erano gli abitanti di viale Parco. Non c’erano gli ambientalisti storici e i movimenti che rappresentano. Erano solo gli amici stretti di Occhiuto. Nonostante la scelta strategica di fare questa iniziativa su corso Mazzini.

La gente guarda ma non si ferma, è apatica rispetto all’adunata occhiutiana. Più che una iniziativa ambientalista a me è parsa l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Occhiuto, prima che sia troppo tardi aggiungo io.

Un flop clamoroso per presenze e qualità dell’iniziativa. Segno evidente che i mi piace su FB non si traducono in militanza attiva. E che raccontare balle sempre e comunque alla fine non paga. I cosentini sono sgamati ed hanno capito dove voleva andare a parare Occhiuto con questa furbata della metro, ed hanno disertato questa sua uscita pubblica.

Ora diranno, per far vedere che la gente ha partecipato, che hanno raccolto chissà quante migliaia di firme. Cosa che fanno tutti quelli che raccolgono firme a piazza 11 Settembre. Ho raccolto tante di quelle firme nella mia vita che conosco bene questo meccanismo.

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Ma questo non cambia le carte in tavola: alla manifestazione No Metro in piazza 11 settembre erano presenti solo i soliti 2 o 300 sostenitori incalliti di Occhiuto. Questo è. Cumu a giri a giri.

Comunque, appena arrivato Occhiuto, dopo i selfie di rito, mi è venuto incontro per stringermi la mano e per dirmi che in fondo io sono un genio del male, ma il modo con cui me lo ha detto non lasciava intendere disprezzo, piuttosto una similitudine. Che io ho subito accostato al personaggio di Cattivissimo me, Gru. Così ho interpretato il suo saluto.

E in quel personaggio mi ci sono visto. Un cattivo buono. Anche se va tenuto in considerazione che detto da un democristiano come Occhiuto di scuola andreottiana (come intrallazzatore) può voler dire anche altro ad esempio: “La cattiveria dei buoni è pericolosissima”. Che potrebbe suonare anche come un avvertimento fatto con eleganza.

Ma io non voglio pensare a questo. La bontà della serata e la squisitezza dei partecipanti non può che lasciarmi propendere per la prima ipotesi. Ed anche questa è una lezione di stile.

Sì, lo stile occhiutiano, che con questa serata entra appieno titolo nel glamour cittadino. Ed oramai è tendenza. Bisogna però continuare a mantenere questo stile, che mi pare azzeccato, per dare un segno tangibile e quotidiano al cittadino che voi non siete quelli che vanno appriassu ari modi, e confermare, come avete fatto con me stasera, che per voi è veramente una questione di stile. Bravi!

GdD