Cosenza 2016, ora è ufficiale: il Comune sta pagando i debiti di Mario il cazzaro

Si può amministrare seriamente mentre si è inseguiti dai creditori? 

Già nel mese di dicembre del 2012 Mario Occhiuto era nel bel mezzo della tempesta per questa vicenda atavica dei suoi debiti. Il cazzaro aveva già dovuto fare i conti con chi in piena campagna elettorale gli metteva in piazza la sua disastrosa situazione finanziaria. Come si può governare quando altri sono i tuoi pensieri?

Come si può lavorare all’interesse collettivo quando si è condizionabili da cose di questo tipo?

Enzo Paolini aveva tirato fuori una serie di cambiali protestate e le ipoteche ma il settimanale aveva documentato pignoramenti sullo stipendio che Occhiuto percepiva dal Comune. Grazie a una nota del Banco di Napoli, in particolare, si era scoperto che Occhiuto aveva subito un pignoramento monstre di 2milioni 194mila euro.

moa

Era la storia di Palazzo Salfi, che abbiamo raccontato tante volte.

Ma adesso escono fuori ancora altre carte, sicuramente più pesanti da digerire per Mario il cazzaro. Carte che non possono essere contestate tanto sono disarmanti.

Il Comune di Cosenza dovrà risarcire la “Porsche Financial Service”, più altre società creditrici, dei debiti e dei vizi dell’ex primo cittadino.

Equitalia Sud Spa, Fimmi Srl, Miele M.A.S., Eiffel Building System e appunto Porsche financial bussano alle porte di palazzo dei “Bruzi” perché Mario Occhiuto non ha onorato i debiti personali.

Storie al limite dell’assurdo, documentate fino al midollo. Come quella dell’Eurostands Spa, che per recuperare il suo credito di 8mila euro doveva per forza rapportarsi con il Comune come “terzo pagatore”.

Le casse pubbliche si sostituiscono al portafoglio di Mario Occhiuto. E sulla scia del precedente, si sono poi moltiplicate le stesse procedure. Un trionfo per le tasche di questo dottor Jekyll inappuntabile nell’apparenza e mister Hyde per le truffe ai danni dei suoi stessi concittadini e per la sua vita segreta di imbroglione e delinquente.

cartella-equitalia

L’espediente del “terzo pagatore” è in atto anche con una cartella di 1milione 700mila euro di Equitalia. Siamo all’assurdo dello stato contro lo stato. Tutto e il contrario di tutto.

E qui casca il cazzaro.

La pratica, iscritta al ruolo generale 2739/2014 del Tribunale di Cosenza, potrà essere risolta dallo stesso Occhiuto pagando di tasca sua l’enorme debito, nel caso di condanna.

Se l’ex sindaco non dovesse provvedere, ancora una volta sarebbe il Comune a dover pagare, “alla luce della mancata evasione dei doveri previsti dall’articolo 548 del Codice di Procedura Civile”.

Dopo aver pagato però, il Comune dovrebbe rivalersi entro un termine di tempo perentorio e limitato sullo stesso Occhiuto, pena la decadenza.

In caso di mancato pagamento infatti lo stesso Occhiuto, nel caso venisse rieletto alla carica di sindaco, rischierebbe di vedersi applicata la legge sulla ineleggibilità e incompatibilità dei sindaci e consiglieri comunale, che prevede la decadenza in caso di debiti tributari nei confronti dell’Ente.

Cosenza-Oliverio-uno

Noi non sappiamo chi ha tirato fuori questi documenti, con un tempismo eccezionale, proprio il giorno prima della presentazione delle liste. Conosciamo l’area, che è quella che fa riferimento alla dimensione suina della politica ma non direttamente la talpa e quindi l’ennesimo traditore di Mario Occhiuto. Ci piace pensare tuttavia che l’ultimo traditore sia quello più meschino e i connotati non possono che essere quelli di Madame Fifì. La slealtà in persona. Peggio del porco ed è quanto dire.

Certo è che lo si pone davanti ad un bivio: se ti candidi, oltre a tutte le magagne che già stanno venendo fuori, ci si aggiunge anche questa. Se non ti candidi, non si sa mai, forse qualcuno là in alto potrebbe anche alleviare la tua posizione.

Non resta che aspettare la reazione del cazzaro.