Cosenza 2021. Non dimenticate che in questi 10 anni il Pd ha fatto affari con Occhiuto

La malapolitica calabrese e cosentina in particolare aveva già deciso da tempo che dopo il trionfo di Robertino Occhiuto alla Regione dovrà esserci quello di Nicola Adamo travestito da Franz Caruso al Comune di Cosenza. Dopo dieci anni di dittatura Occhiuto era veramente il minimo che si potesse immaginare e i segnali c’erano già tutti. Il candidato degli Occhiuto a Cosenza aveva ben tremila voti in meno rispetto al centrodestra tra i voti presi in meno in confronto a quelli di Robertino (14.834 contro 13.192) e addirittura quelli presi in meno dal candidato rispetto alle liste (1.457!). Segnali inequivocabili che vanno nella direzione di cambiare alla maniera di Tomasi di Lampedusa.

Ma torniamo a Occhiuto. In dieci anni ha costruito il suo potere conquistandolo con un iniziale e ingannevole basso profilo, parlando di architettura e di bellezza, citando Dickens in articoli scritti da chissà chi, ma tessendo, di soppiatto, una sempre più fitta trama di intrallazzi politico-economici con imprenditori più o meno in odor di ‘ndrangheta, lobbies, massonerie, poteri robusti (sarebbe eccessivo definirli forti), pezzi di magistratura e di forze dell’ordine, monconi di partiti che fingevano di essere all’opposizione e che, invece, facevano affari con lui.

Del resto aveva vinto, al ballottaggio, nel 2011, grazie ai voti di una parte del Pd. Occhiuto ha istaurato un potere mediocre, modesto, grigio, ma diffuso, un potere metastatico che ha, subdolamente e pervicacemente, contagiato quasi tutte le cellule della città, anche quelle più lontane da un punto di vista politico e culturale.

Basti pensare all’arrendevolezza dimostrata nei confronti del succitato morbo occhiutesco da parte di quei sedicenti, e sempiterni, antagonisti che, alla spicciolata, sono giunti alla sua corte per un tozzo di concerto, di rappresentazione teatrale, di mostra con degustazione, di presentazione di un libro o di un film.

Per non parlare dei cosiddetti intellettuali che, se si escludono rarissime eccezioni, non hanno detto una sola parola a proposito delle nefandezze perpetrate dal nostro modesto uomo di potere: guide turistiche contenenti errori marchiani, ma pagate profumatamente, ridicole celebrazioni e feste alariciane che da ora saranno ricordate solo per i soldi sprecati ed il disdoro (nazionale ed internazionale) di averle realizzate, volgari luminarie in ogni dove, deturpazioni di piazze e piazzette, stagioni teatrali da strapaese, manifestazioni artistiche di infimo livello, ristrutturazioni di monumenti da denuncia penale, totale e colpevole  incuria del centro storico, progettazione di un museo (quello di Alarico) per costruire un ennesimo contenitore senza contenuti, et cetera et cetera. Nessuno, ad esclusione di una o due persone, che abbia detto nulla, nessuno che abbia mosso neanche una critica costruttiva: tutti zitti, cari intellettuali di sinistra. Vero?

Occhiuto è stato capace di costruire un grigio potere che ha permeato tutta la società cosentina, ha involgarito gli animi, ha abbassato il livello politico e culturale della città: basti vedere e, soprattutto, sentir parlare lui e i suoi accoliti per cogliere la totale assenza di spessore culturale, umano e, persino, di art de vivre che li contraddistingue. Un piccolo potere, pervasivo è vero, ma un potere apparentemente piccolo e grigio che Occhiuto ha esercitato conformemente alla posizione da petit bourgeois finalmente conquistata. Come tutti i parvenus, in un primo tempo ha usato il potere con qualche timidezza, poi con sempre maggiore sicurezza, fino a farlo, negli ultimi anni, con volgare arroganza.

Occhiuto, però, non ha fatto tutto da solo, ha sgovernato senza un’opposizione politica, sociale e culturale, ha sgovernato grazie ad un consiglio comunale nel quale non c’era opposizione.

occhiuto madame fifì

Dov’era l’opposizione, dov’è stato il Pd in questi dieci, lunghi, anni? Quali decisioni, piccole o grandi che fossero, ha contrastato il maggior partito dell’opposizione a Cosenza? Per quale motivo il Pd ha fatto, persino, eleggere Occhiuto Presidente della Provincia più a sinistra della Calabria? 

Pensavano che, con quella troppo tardiva e ridicola sfiducia del 2016, gli elettori si dimenticassero che in città il Pd è stato silente e connivente di Occhiuto? O forse quella stessa sfiducia faceva parte dell’accordo a tavolino tra il Pd e Forza Italia?

Hanno iniziato a costruire, qui a Cosenza, con larghissimo anticipo il Partito della Nazione con i pezzi ed i bocconi, amari, dei partiti di centrodestra. Un partito e/o una coalizione con dentro i Gentile, i Morrone, gli Adamo. Incarnato e tutto il cucuzzaro e avevano già pensato con largo anticipo di imporre come “pupazzo” di questi mostro politico Franz Caruso l’incappucciato. E adesso hanno portato a termine il disegno. Sperano che, anche con una eventuale “retata”, aver messo questo “nuovo” soggetto al Comune possa garantire a tutti la prosecuzione del saccheggio di Cosenza. Sarà il tempo a dirci se ci riusciranno ancora o no.